MENO DI UN GIORNO
Queste 19
poesie sono state scritte a mano dall’autore in nitida e minuta grafia su
altrettanti foglietti poi riuniti a formare un piccolo libricino bianco (cm
15,5x10,5) realizzato artigianalmente dallo stesso Menon in copia unica,
titolato Meno di un giorno e datato 1 gennaio 1994.
con te mia piccola terra
con te mia piccola terra piccoli campi
piccolo fiume
piccola casa piccolo monte con te dove
sono nato
piccola vita piccolo uomo con te e sarà
piccolo il mio
luogo di te oh sarà breve il mio luogo
corta
pietra corte radici corta erba che
cresce in
soli non miei
mia terra vengo
mia terra vengo mia terra e tu madre mi
attendi
tu erba mi copri tu cielo sei alto e
lontano oh
mia terra odiata ed amata mia terra
dove è
l’amore questo amore cattivo che mi
esalta felice
che mi uccide con spade
mio amore mia terra
mio amore mia terra mi penetri spada e
radice
erba nera sopra di me scura parola
dentro di
me
dirò la morte
dirò la morte griderò l’amore vi
chiamerò mie
spade ah spade d’amore di morte oh mie
spade felici mio anno felice miei
giorni felici76
mio
amore mia morte
mio amore mia morte e resta la morte di
terra
oscurata resta l’amore di fulgido lume
è qui l’anno
è qui l’anno è qui il giorno era l’anno
era il giorno
ed erano tristi conflitti e sono cuori
pacificati
virtù riparate sono come era l’alba
dell’anno di
un giorno felice alba di noi
foste terre felici
foste terre felici giorni felici foste
carri con
fieni soli senz’ombra e furono cieli
felici
nessun cielo più grande
ferito cuore
ferito cuore lunga lacrima amore violento e mai
no mai no giorno interrotto mai andare lontano
mai chiamare con rabbia
mai
ritardo
del giorno
mai ritardo del giorno la dissennata
violenza
un fuoco di culmini oh mai violentare
ritardare nell’ora
sarà l’alba
sarà l’alba i lumi i princìpi e
cominciate stagioni
saranno vomiti da balaustre ripostigli
di cripte
maneggi di reti e sarà la lista
annotata il
chiuso portone un occhio nell’ombra un
ultimo
sguardo alla notte
lucenti eloquenti
lucenti eloquenti non fanali per perdite non
rabbie inclinate sul giallo ah non voi non voi
droghi malsani parlatori galanti non voi voce di
cani abbai che mordono il cuore
fuglio di barco
fuglio di barco notte dimenticata notte vissuta
senz’ombre e tu dove è la strada la
riva dove vengono i venti dove sono le
fughe
innestato caparbio cantatore
innestato caparbio cantatore di tavole
ed è
l’inno superfluo sono note che
richiamano
vite perdute lunghi respiri assopiti
sono file
bambine innocenze
scontri senza ragione
si aspetta come vento
si aspetta come vento in foglia di
pioppo
come ora di riva come giorni d’antico
comando
e andare in coraggio ridere liste
varcare
nastri malati e sono i secondi sospiri
i
respiri nascosti ogni lama d’ospizio
ogni
tromba d’antonio
rovinò piano
rovinò piano disse piano la morte fu
nel
suo anno e giravano lumi fra ombre
girava
il suo cuore in insidie ed era una
squallida
buca un’erba stecchita dove si aspetta
la
morte dove viene la
morte
scarto e scacco
scarto e scacco amor brado altalena di
triste
oscillare scacco dell’ora scarto del
giorno
vicenda senza tramonto un pianto che
viene
e non piange
attonito in notte
attonito in notte piangente in notte e
si domanda
ed è stata l’alba canora la promessa
dell’alba è stato in lume felice
chiarezza
della virtù una
ragionata ragione
e sta
e sta l’ambiguo pervicace di colpe dice
esso
del tempo dei popoli dice vicende
confuse
e non si discerne richiamo verità di
parola
si va d’oltranza in oltranza e si
remiga
ciechi
ahi bosco
ahi bosco e pozzanghera ahi la vista
cattiva ed
ahi l’insistita parola che passa e
ritorna
prece e comando
tristezza dell’ora che muore
da !Gian Giacomo Menon, Geologia di silenzi e altre poesie, ed. Cesare Sartori, Anterem Edizioni, Verona 2018
▒ gaudia 2.0 ringrazia Anterem Edizioni e Flavio Ermini per l’autorizzazione
alla pubblicazione delle poesie di Gian Giacomo Menon.