L'eros accrescitivo del poeta Leone ◊

Nella conformazione longilinea  dei prototipi ibridi che scuotono l'oggetto "a" del poeta Leone:
Nadia Cassini negli anni dell'edonismo e della Hit Parade dello Zodiaco

La linea erotica accrescitiva del poeta Leone ◊

bLa donna ideale del poeta del Leone è un tipo che deve poter realizzare il suo anticonformismo: molto intelligente, delicato e incoerente, un po’ ambiguo. Non è questione di tette, ma le sue qualità specifiche, anche somatizzate, devono essere la generosità e l’idealismo. Fisicamente gli piacciono le donne un po’ Acquario, specie chi ha Venere o Marte in questo segno, longilinee attive,  corpi dell’utopia e dell’originalità. Ma non disdegna il tipo Scorpione, più sensuale e meno scandinavo. Finisce spesso con il preferire o far girare nell’orbita del suo oggetto “a” prototipi ibridi che sintetizzano le due conformazioni: da Nastassia Kinsky a Monica Vitti, da Gloria Guida a Carolina di Monaco, da Farrah Fawcett a Sophie Marceau, se non da Eleonora Vallone a   Nadia Cassini, esemplificò Vuesse Gaudio nella Hit Parade dello Zodiaco, la grande inchiesta condotta per “Astra” negli anni dell’edonismo reaganiano. La poetessa Leone amplia il significato e ama risalire, nell’ambito erotico, con partner a tipologia composita tra Acquario, Capricorno, Scorpione e Bilancia: a seconda del bioritmo e delle situazioni, il partner ha qualcosa dentro la bolla del “progressismo quasi utopistico”, o una certa “potenza rigida e poco fantastica”, una “combattività suscettibile”, se non l’ “equilibrio della comprensione”. Evidentemente, Vuesse Gaudio, a quei tempi, come prototipo, si riferiva a Sibilla Aleramo. L’eros del poeta Leone è accrescitivo, egocentrico e logico. Non ama le mezze misure e non sopporta ombre e gelosie, vuole un amore totale e completo. Eros ambizioso e monopolistico: deve  controllare esclusivamente l’offerta disponendo e circostanziando, eliminando, se necessario, con tagli netti, le altre “imprese”. Per arrivare a tanto, niente lo ferma: si fa, di volta in volta, fanfarone, arrogante, avventuriero, tiranno. La sua vita erotica è lungo la linea del “sognare troppo alto” che gli fa spesso vedere “troppo grande”. La pulsione esibizionistica diviene, col tempo, voyeuristica o addirittura sadica. Ha fantasmi narcisistici e un po’ fallici, ecco perché cerca oggetti d’amore dal fascino normanno, che gli servono per proiettarvi la sua vocazione indipendente, originale, perennemente “giovanilistica”. Ama occupare, invadere, risalire. Vuole ampliare il significato. Allargare per godere della sua “megalomania” e addormentarsi sulla propria mansuetudine.