Dedica
di Ignazio Apolloni
a V.S.Gaudio: 16.11.2010 |
In memoria dello scrittore dell’Antigruppo 73 e dell’Intergruppo, pubblichiamo qui, dopo aver pubblicato il paragrafo 1., il paragrafo 2. di VIRA-TEST © 2010.
2. Sono invulnerabili gli
animali?
Non siamo prole inetta.
Protetti da invisibile
catafratte?
Noi abbiamo eliminato le lotte
armate, atomiche, batteriologiche, chimiche, civili, a coltello, difensive,
doganali, fredde, intestine, lampo, di logoramento, dei nervi, di posizione,
sorde.
“All’epidemia, al contagio, alla
reazione a catena, alla proliferazione, noi dobbiamo al contempo il peggio e il
meglio. Il peggio è la metastasi del cancro, il fanatismo nella politica, la
virulenza in campo biologico, il rumore nell’informazione. Ma in fondo tutto
ciò fa parte di un meglio, perché il processo della reazione a catena è un
processo immorale, al di là del bene e del male, e reversibile. È vero
d’altronde che noi accogliamo il peggio e il meglio con identico affascinamento”[i].
Eri idealista?
Rispondi.
Eri farmacista?
Rispondi.
Eri credente?
Rispondi.
Eri perfezionista?
Eri filosofo?
Rispondi.
Eri atleta?
Rispondi.
Risanasti le Pontide?
Rispondi.
Eri antifascista?
Protagonista innocente?
Dentro la disperazione della
sociologia e dell’estetica, nel contagio miracoloso delle forme, dove il virus
della reazione a catena fa a gara con la logica della distinzione:
dal mito alla storia?
dall’istinto alla morale?
dal grido all’urlo?
dalla paura alla ricerca?
dall’ignoranza alla cultura?
dal giuoco all’istruzione?
dal caos alla decadenza?
dal tamburo alla televisione?
dalle tribù al gruppo?
dalla polvere da sparo alla bomba
H?
dalla retorica alla semantica?
dalla televisione alla telepatia?
dalla storia alla cronaca?
dalla cultura alla crudeltà
mentale?
Il nostro fantastico sociale è
quello di questa superficie ultra-rapida di circolazione dei segni (e non
quella ultra-lenta di circolazione del senso). Adoriamo essere immediatamente
contaminati, senza riflettere. Dentro la virulenza, dentro la peste,
nell’omogeneizzazione dei circuiti, nell’energia viscerale che ha preso il
posto della negatività e della ribellione critica, dentro i fenomeni più
originali del nostro tempo: le patologie virali, il terrorismo, la droga, la
delinquenza burocratica, l’isteria collettiva di produzione compulsiva, il
desiderio debole, il disfacimento del gusto, della volontà, senza più pulsione,
nella repulsione e nel disgusto, è questa determinazione assoluta dell’energia,
questa segreta dissolvenza che ci induce a sbarazzarci in qualunque modo della
nostra energia, nell’energia del disgusto.
Eri analfabeta?
Privo di potere?
Eri infermiere?
Rispondi.
Eri necroforo?
Rispondi.
Chi ha ottenuto la tabella unica
retributiva per uguali qualifiche, abolito la scelta obbligata dell’impiego
sicuro, eliminato l’impossibilità di realizzarsi in un lavoro confacente alle
proprie aspirazioni?
Eri sindacalista?
Eri femminista?
Eri ebreo?
Eri nazionalista?
Eri mitologo?
Tutto questo ero o potevo
esserlo, dentro l’imbecillità del ruolo, nel cattivo gusto di quell’interesse,
tutto funzionava secondo una strategia dello stupore e del malessere.
Il pensiero nazista indagò la
pietà?
Perché Freud testamentò “Totem e
Tabù”? Lo chiediamo a Charcot?
Questa totalità del Male e del
Bene ci oltrepassa, un tale plus-valore catastrofico pone di fronte a noi
eventi di tutti i tipi, che sono già stati o stanno per arrivare.
Dalla meccanizzazione alla
contemplazione, dalle illusioni al miraggio, dai lager alle pareti invisibili,
dall’elettricità alla carica telepatica, dalle fabbriche all’orizzonte,
dall’ipoteca all’espropriazione, dal registro catastale alla pianura di
liquefazione, dal libro alla parola, dalle macchine elettroniche al canto degli
uccelli, dalla televisione allo schermo invisibile, dall’era atomica all’età
dell’oro, dall’angoscia all’imbalsamazione, l’essenziale è puntare il
proiettore nella direzione giusta, occorre scrutare il cielo e sviluppare e
ingrandire, come per una fotografia, tutti questi eventi talmente lontani, o
metafisicamente lontani, che provocano solo fosforescenza sugli schermi.
Bisogna fare della teoria un delitto perfetto o un attrattore fuori del comune?
Sono esatti i numeri interi?
Cento foglie in un albero. Quante metà, tre quarti, decimi in ognuna? Sopprimere
i problemi falsi, inutili, uno il marito, mezzo la moglie. Abolire i contratti,
accertare la misura del tuo corpo, privi del timore di ignorare, cancellare i
ricordi complessanti, che cosa è rimasto del duemila? I germi o i virus della
scienza naturale? La sifilide, la malattia di Parrot? La malattia di Heine?
L’angoscia metafisica?
From VIRA-TEST
di V.S. Gaudio│© 2010
│©
franco lo cascio
│ da: vira fabra, inciviliti dalla scienza o divorati dai cannibali, milano 1977