[…]D’altronde, Moderato Cantabile, il testo di Marguerite Duras ha questa virtù Heimlich, fa
qualcosa Heimlich(dietro le spalle di qualcuno, del pénard peiné?), agisce
Heimlich(come se si avesse qualcosa da nascondere, la fleur, sì, grande di
magnolia entre ses seins?), narra un amore Heimlich, un finto amorazzo
confortevolmente ombreggiato, marca gli incontri in ore Heimlich, quelle del
soleil couchant e del crepuscolo, che sono da “senso ottuso”, sì, ma non
trepidanti e proibitive come alcune ore notturne Unheimlich; e chiude la storia
in modo Heimlich, perché la sonatina di Diabelli diffonde un quieto appagamento
Heimlich. Confortevole éclatement silencieux che ha la gioia furtiva Heimlich
du couloir de sa vie, le désir attend la fleur de magnolia ou le cri du crime
che le farà sentire ancora l’éclatement dell’oggetto a, lo sguardo del
fallo che è Unheimlch, che non è altrove, è solo più in là, long le boulevard
de la Mer, ma che si fa sempre più grande, avec son ombre chaque année un peu
plus épaisse, nel suo giardino, che è Heimlich.[…]
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