v.s.gaudio
IL MARCUZZI
Dal nome
proprio al nome comune: il podice Alessia
Ó fabrizio ferri |
Il nome proprio del
posteriore
Il linguista Bruno Migliorini,nella rassegna dei
nomi del tipo B della sua tassonomia dei nomi propri, che riguarda nello
specifico nominazioni e personificazioni suggerite da “evoluzioni di gruppo”,
trattando degli “oggetti inanimati che sono stati battezzati con un nome
proprio per una specie di personificazione”[1],
nell’ambito delle parti del corpo per “Posteriora” ci indica:
toni,
touno, bernardin, bórtol, marcantonio, martin, Polo, Thomao, Tiberio, Saint
Jean Le Rond[2].
Il modo di scelta del nome da imporsi, per il
tibo B, è quello dell’evocazione, che si differenzia dal tipo A, che è il modo
dell’allusione che è più particolarizzata e individuale; dal tipo C, che è il
modo del simbolismo fonetico, e dal tipo D, che è quello della trasparenza, in
cui il nome è scelto per l’identità o l’affinità che la sua forma presenta con
un altro vocabolo[3].
L’evocazione veneta furbesca di TONI o quella trentina
di BÓRTOL o quella del Polesine di MARCANTONIO permette l’adesione al proprio
gruppo sociale oppure a un altro gruppo che goda agli occhi dell’evocatore di
speciale prestigio.
Quando si tratta, invece, di denominare uno
speciale tipo di podice, il modello a cui ci si può riferire potrebbe
sintetizzare tutte e quattro le modalità stabilite da Migliorini:
l’allusione (a
un individuo determinato),
l’evocazione,
il simbolismo
fonetico (non si può negare al suono dei nomi la potenza di risvegliare
nella nostra mente certe immagini e certi caratteri determinati[4]),
la trasparenza (la
trasparenza del nome fondata su quella congruenza magica fra il nome e la
persona che lo portava:”Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam”[5]).
Paradigmi del podice e
sottotipi
Noi,
in studi recenti, abbiamo definito alcuni paradigmi del podice:
quello SENTIMENTALE,che, in merito alle
opposizioni dei fattori caratterologici di Heymans e Le Senne, è suddiviso
innanzitutto in due sottotipi: a)sentimentale
paraapatico e b)sentimentale
paranervoso, che, poi, all’atto pratico, in virtù del punctum doppio sottolineato dalla variante PASSIONALE, ci permise
la delimitazione di altri quattro specifici sottotipi;
quello INDIFFERENTE, che, in correlazione con la
tipologia Falmer, è suddiviso anch’esso in vari sottotipi, senza tacere del
podice iconico-emotivo, modello
istituito sulla base di una foto di Roy Stuart, e, quindi, non conoscendo il
nome della modella, potremmo denominare, per l’evocazione di tipo B, “Stuart” o
semplicemente “Roy”, appunto come “Martin”, “Toni”, “Bórtol” e “Tiberio”[6].
Volendo dare il nome, per allusione o per
evocazione, ad alcuni di questi sottotipi delle due tipologie “Sentimentale” e
“Indifferente”, avremmo:
il GLÜCK [$►il-punctum-doppio-di-sandrine-gluck], che è quello della confidenza
palpitante, la violazione dolce e tenera, la lirica indiscrezione di Sandrine Glück
in una foto di Dahmane;
il LAURENCE, che è quello della sicurezza
sottomessa, la compiacenza serena, la tranquilla subordinazione di Laurence in
un’altra foto di Dahmane;
il SEAMSTRESS, che è quello della misura della
quiete, dell’assetto inquieto, del metodo dell’eccitazione, della cucitura del
brivido di una modella denominata “The Seamstress”,la cucitrice, che realizza
il paradigmasentimentale meccanizzato[7];
il CASSINI, che è quello di Nadia Cassini, che
condensava, tra i tipi di Falmer, il modello 9(estroverso), il 5(sexy)e il
2(capriccioso) e che realizza il paradigma sentimentale
paranervoso;
il GLORIAGUIDA, quello della potente
estroversione del podice 9 di Falmer;
il LOREN, che è quello che condensava ed
esprimeva le qualità dei sederi Falmer10,8 e 5: stabile, deciso, tollerante,
affabile, intraprendente;
il ROSAFUMETTO, un culo non-emotivo,attivo e
primario, tipo Falmer 1/9, realizzazione del paradigma sanguigno;
il CARDINALE, che è il podice 3/8/10, potente
estroversione di Claudia Cardinale;
il BARDOT, o il BRIGITTEBARDOT, che è l’esemplare
comprensivo e dinamico, sintesi dei tipi 9 e 5 di Falmer realizzato dalla
mitica Bardot;
il DANE, un podice di una modella web dotata di
un pondus altissimo(=10.61), una brevilinea mesoendomorfa alta 5 piedi e 2
pollici e ½, che sintetizza il paradigma 9/8/10 della Falmer: estroverso,
cortese, affabile, maestoso;
il
PASSION, il podice posto ad esemplificare il paradigma iconico-indifferente [8]di una
normolinea mesomorfa alta 5 piedi e 4 pollici, altra modella web;
lo STUART, di cui abbiamo riferito, che è il podice
del paradigma iconico-emotivo, modello che sintetizza il paradigma indifferente e quello sentimentale, delizioso esemplare
9/2/5,vero assetto somatico “nervoso-sentimentale”, l’inquieta protensione
introversa che evoca le qualità del “meraviglioso”, “tenero”, “sorprendente”,
“sensibile”, “infinito”, “romantico”, “tollerante”, “insolente”[9];
il BETTYPAGE, il podice della culità naturale,
quello dotato del noumeno speculare del fallo implosivo, che fu somatizzato
negli anni cinquanta dalla pin-up cult model Betty Page, una normolinea
mesomorfa alta 5’5” con 36” di Bust, 24” di Waist e 36” e ½ di Hips per un peso
forma di 129 libbre: denominato anche “culo plutonico”, per via della Unheimlich con cui perturbava il
paradigma sentimentale[10].
La specificità
individuale e l’assolutezza anonima di qualcosa:
la meridiana plutonica nel Marcuzzi
La specificità individuale del podice, se dotato
di quello
che noi abbiamo “punctum doppio”, per via di
quella opposizione di significato o di senso che sembra che faccia da “ombra”
al significante, al sintagma, al carattere di superficie, va sempre cercata e
che, se rinvenuta, non è detto che sia automaticamente ripetibile; la
specificità individuale è un carattere talmente istantaneo che ha, appunto, la
temporalità e il paradigma del Sentimentale, emotivo, non-attivo, secondario,
intensione che appare sotto, momento irripetibile, magari non osservato,
impatto sottaciuto, o non avvertito.
Anche nelle foto più esibite, più guardate, più
evidenti ed esplicite, quelle con l’ostensione totalmente aperta e priva di
ogni ermeneutica, c’è l’istante , che è speculare all’impatto che origina il turbamento
come senso ottuso ; c’è in questa
evidenza sintagmatica quel “qualcosa” di Unheimlich
che inquieta tanto e così poco percettibile in tutti gli altri momenti
dell’osservazione, che, in quel dato momento,allora, colpisce,esplode, fuori-sintagma nell’ordinarietà, nella
ripetitività, nella banalità dell’osservazione.
C’è questo qualcosa,
questo effetto Unheimlich, in una
foto di un servizio, preparato da Fabrizio Ferri, per “GQ Italia”, nel luglio
2000 in Sardegna, in cui appare, nella sua ostensione totalmente aperta, una
donna di schiena, che sembra sdraiata, oppure si può credere che sia in piedi,
e in cui non c’è che una “treccia”, che si fa meridiano per come è deissi,
sottesa, questa sì, indicatore(plutonico?)di una evidenza di un podice che, essendo
troppo in primo piano, si è finito per non dargli senso, ma che, ora,
all’improvviso, questa meridiana
plutonica lo indica nella sua assolutezza
anonima, l’incommensurabile senso
ottuso che esprime una certa emozione, una passione,una inversione, la “treccia”,
che è meridiana, ma che non è “plutonica”, segnala il punctum meridiano, ovvero indica da dove ha origine la meridiana,
ovvero si introverte da qualche parte,
e si introverse meridiano del podice, laddove non può entrare nel
metalinguaggio dell’osservatore o del critico, perché questa meridiana plutonica è il metalinguaggio
che intorbida e isterilisce, l’ elusione
del senso è qui che si è fatta
erotica, in questa impudenza del paradigma sentimentale che mantiene in
permanente deplezione lo stato di eretismo della libido del visionatore, ma come può essere impudente il paradigma
sentimentale se non c’è in scena il
viso, l’identità della persona che ostende l’immagine posteriore?
Come può essere il sentimento trattenuto e vago,
come può farsi desiderio travolgente, irrefrenabile tentazione, voglia
irreprimibile, se, appunto, non essendoci in scena la ragione del senso, la sua
ovvietà, il viso, e quindi non avendo la profondità lieve, il sentimento lirico,
la tenera emozione, la dolce fiducia del viso che ti guarda?
Il sentimento trattenuto e vago si fa desiderio
travolgente, eccitazione bassa, sentimento volgare e morboso nel nome che è
posto, dato, all’immagine.
Per quello che, con l’allusione, l’evocazione, la
trasparenza, il visionatore coglie, avendola vista nel suo significato di
individuo, l’impudenza della meridiana
plutonica, così determinata nella sua essenzialità individuale e
irripetibile nell’istantaneità del senso ottuso, ha un nome: Alessia Marcuzzi.
Il nome proprio che daremo a questo podice
plutonico illuminato dalla meridiana, e che personifica questa indescrivibile
elusione del senso è Marcuzzi. Alessia Marcuzzi[11].
Se ne farà uno dei nostri sottotipi chiamandolo
“il Marcuzzi”, “l’Alessia” o l’ “Alessiamarcuzzi”[12].
Che, l’avrete capito, non è rappresentabile né con “toni”, né con “touno”, né
con “bernardin”, né con “bórtol”, né con “Thomao”, né con “Tiberio”, né con
“Bardot”, “il Loren”, “il Cardinale”, “il Bettypage”, il “Laurence”, “il Glück”.
L’appellativo
Marcuzzi, il WHR, la meridiana stretta
è lunga 1 piede?
L’esemplare, l’appellativo, Marcuzzi,
l’Alessiamarcuzzi, è nell’ordine del paradigma Sentimentale, altrimenti non
avrebbe lasciato errare questo segreto inquietante, questa tranquilla, piena e
tenera, ma non larga, stretta, toccante, come l’emozione dell’istante,
meridiana, che è l’ heimlich di una
longilinea mesomorfa a diffrazione Bust/Hips(c’è una differenza di 2 pollici
tra Bust e Hips che è speculare alla differenza tra WHR(Waist Hips Ratio) e WBR(Waist
Bust Ratio): il WBR sarebbe +15(38”-23”), se non +16(39”-23”) e il WHR un
+12(se non +14), nel primo equivale a 0.63, nel secondo a 0.66, con un rapporto
medio di o.64, che, difatti, in superficie copre, annulla il prodigioso senso ottuso della sua meridiana plutonica)[13].
Questo sintagma alto che il WBR , con il suo +15(
o ò16), ostenta e mostra in alto, e quindi nell’ovvietà, nella frontalità,
della scena, o nella sequenzialità del quotidiano, è , però, l’allusione,
l’evocazione, di una misura, di un qualcosa di heimlich, che sta dietro, o
sotto, come se l’esplicita deissi somatica contenesse una implicita deissi
anatomica: dall’heimlich unheimlich,
che è questo WBR +15(o +16), all’Unheimlich
unheimlich, che è la meridiana
plutonica, che, se la misurate, non può che essere 12 pollici, 30 centimetri e
48, 1 piede, misura canonica dell’Unheimlich
di cui alla nostra Regola del Piede, che, anche quando non è data, non è
visibile, come dato antropometrico, se c’è ha l’atopos del senso ottuso: il rapporto di 15” tra W e B di Alessia è
una trappola antropometrica, difatti se il visionatore vede l’immanenza di
questo rapporto frontale non può non pensare che ad una “meridiana ampia e
larga”, in proporzione alla ratio +15” se non +16”, si ritrova, invece,la misura nascosta del piede,compatta e
serrata, meridiana del podice, meridiana del piede.
Il punctum
doppio del Marcuzzi, carattere e
figura retorica della meridiana
L’affettività
nascosta, da cui il visionatore è preso per la meridiana Marcuzzi, è
spiegata innanzitutto dal paradigma Sentimentale: il punctum doppio è allora questo carattere sentimentale che c’è come
segno evidente ma ottuso e che è , nello stesso tempo e allo stesso modo
evidente e ottuso, contrapposto al suo doppio,
che, nella caratterologia francese, ha il nome di Passionale, cioè il tipo Emotivo,Attivo,Secondario. E’ questo
l’effetto immobile di Marcuzzi, nell’immagine da cui il punctum doppio è reso
ottuso dalla meridiana plutonica:di “fantastica (che attiene al
Sentimentale) concentrazione (che attiene al Passionale)”, “ostinata bontà”,
“tenerezza potente”, “tenero contegno”, “dolcezza profonda”, “dolcezza
riflessiva”, o di “sicurezza emozionante” se non di “inquieta tranquillità”,
“pathos intangibile”, “pesante dolcezza”, “pondus sobrio”[14].
Se vogliamo trovare per il Marcuzzi altri
elementi di comparazione, diremo che esprime, come il Glück, l’emozione
recondita o un sentimento inaccessibile, una confidenza palpitante, una
lirica,oscura, verticalità; come il Laurence, esprime una ubbidiente premura,
un fremito paziente, una compiacente serenità; come
il Seamstress, esprime la misura della quiete, la proposta interdetta, il
proponimento silenzioso ma anche lo schema del brivido, la disciplina dello
slancio, la vertigine osservata, il brivido regolato, l’impeto rispettato, la
norma eccitata, lo schema del turbamento.
L’effetto-seduzione del tipo Seamstress, che, lo
abbiamo scritto, è un tipo sentimentale
meccanizzato[15]
, è molto vicino al tipo Marcuzzi anche perché, in questo caso, come
nell’altro, lo sguardo del personaggio fotografato non c’è, perciò il senso
ottuso è sempre nell’ordine di un paradigma in cui c’è la “disciplina dello
slancio” o la “misura della quiete”; il meridiano plutonico o l’iperbole del
podice, quando entrano in scena, eludono lo sguardo del personaggio, o almeno
questo non è mai in relazione con l’obiettivo.
Ma quel che è più rilevante è che la figura
retorica patente è quella del polisindeto e della simmetria:
nel “Seamstress”la simmetria dà l’iperbole del
podice;
nel “Marcuzzi” simmetria e polisindeto
fanno,rendono, plutonico il meridiano del podice[16].
Un particolare inquietante in questa convergenza
di senso è che costituzionalmente, pur avendo età diverse, sia Seamstress che
Marcuzzi sono delle longilinee dello stesso dolicotipobiondo, dotate della
stessa “aria fredda” e un po’ annoiata, prototipo del personaggio femminile di
Marguerite Duras, che è , di volta in volta, e a seconda dell’età, Valérie
Andesmas, Lol V.Stein, Aurélia Steiner.
PODICE
|
SEAMSTRESS
|
MARCUZZI
|
Senso ottuso
|
Disciplina dello slancio
|
Misura,vertigine,
verticalità della quiete
|
Sguardo del
personaggio
|
-
|
-
|
Figura retorica
|
Simmetria:
Iperbole del podice
|
Polisindeto,Simmetria:
Meridiano del podice
|
Effetto-seduzione
del doppio
|
Culo del brivido
|
Culo della vertigine recondita
Culo della verticalità silenziosa
|
[1] Bruno
Migliorini,Dal nome proprio al nome comune,Casa
editrice Olschki, Firenze-Roma-Ginevra 1927:pag.240.
[2] Cfr. Ibidem:pag. 241.
[5] Cfr. Ibidem:pag. 28.
[6] Per
l’arte fotografica erotica di Roy Stuart, si vedano i tre volumi editi da
Taschen tra la fine del’ultimo secolo e
l’inizio di questo: Jean-Claude Baboulin(a cura di), Roy Stuart,Vol.I,200 pp.;Dian Hanson(a cura di),Roy Stuart,Vol.II, 240 pp. ; Alison
Castle(a cura di),Roy Stuart,Vol.III,
240 pp.
[7] Il sentimentale meccanizzato e il sentimentale placido costituiscono le due categorie che Le Senne
comprende nella famiglia dei SENTIMENTALI PARAAPATICI:”la loro vita trascorre
nel regolare comportamento di meccanismi predisposti. Si può ancora sentire
nella loro attività la presenza dell’emotività, sia dalla forza con la quale
aderiscono al loro regime, sia dai turbamenti che ne accompagnano
l’interruzione”: René Le Senne, Trattato
di Caratterologia, trad.it. Sei,
Torino 1960: pag.247.
[8] Vedi:
V.S.Gaudio, Il paradigma indifferente
nella denotazione erotica, ©
2003: contiene anche la tipologia Falmer e riferimenti a tutti i modelli fin
qui nominati a partire da quello della Cassini.
[9] Vedi:
Il podice iconico emotivo nell’arte
fotografica erotica di Roy Stuart, appendice in : V.S.Gaudio, Il paradigma indifferente, op.cit.
[10]
Vedi: V.S.Gaudio, Body Page,L’assolutezza
anonima del paradigma sentimentale, ©
2003.
[11] “Le
singole traslazioni da nomi propri ad appellativi non sono in fondo che nuovi
appellativi creati secondo
un’allusione a un
determinato personaggio”: Bruno Migliorini, op.cit. : pag.86.
[12] Se
si pensa a quanto afferma Migliorini, ovvero che “Il tipo solito della metafora
è quello che si è visto negli esempi or ora citati: un Dante da Castiglione, un Girardengo: il parlante fa cioè, di un
personaggio noto al gruppo a cui si rivolge, un tipo, mettendone implicitamente
in rilievo quelle qualità che più lo hanno colpito( e che saran parse rilevanti
anche al gruppo)”[op.cit.:pag.87], un Marcuzzi, un Alessiamarcuzzi formalmente attua la
generalizzazione metaforica nel modo più semplice, dando al significato
metaforico tutti gli elementi che noi abbiamo trascelto dal paradigma
sentimentale(vedi paragrafo finale) e che sono quelli che, in circostanze di
paragone, costituirebbero il termine di identificazione della comparazione
esplicita, es. una meridiana plutonica
così stretta e verticale come un Marcuzzi.
[13] Cfr. , per il WHR e anche il WBR: Nigel Barber, Secular changes in standards of bodily attractiveness in American women,
“The Journal of Psychology”, vol. 132, 1-1-1998; N.L. Etcoff, Survival of the prettiest: the science of
beauty, Doubleday, New York 1999; Jeremy Freese, Seven tenths incorrect: heterogeneity and change in the waist-to-hip
ratios of Playboy centrefold models and Miss America pageant winners. “Journal
of Sex Research”, May 2002; R.Mestel, What’s so great about 36-24-36 ?, “Healt”
n.13, 1999; cfr. anche i nostri: Il Waist
Hip Ratio e le long pied de la Page, La Pin-up cult model 1950’s e le pin-up
web 2000’s, La Regola del Piede e il culo plutonico, La sorpresa del vasto Heimlich,
tutti in: V.S.Gaudio, Body Page,© cit.
Si hanno i seguenti dati antropometrici sulla Marcuzzi
venticinquenne-ventinovenne, a seconda della fonte:
A)Bust 39”, Waist 23”, Hips 37” per un’altezza di 5 piedi e
11 pollici;
B)Bust 38”, Waist 23”, Hips 35”½ per un’altezza di 5 piedi e
10 pollici.
Nel caso di A), il WHR(il Waist Hips Ratio) è pari a 0.63, mentre il WBR(il Waist Bust Ratio)
sarebbe pari a 0.59.
Nel caso di B), il WHR è pari a 0.66, mentre il WBR sarebbe 0.61.
Con le
misure B), il WHR contiene la Regola del 12, ovvero i 12” di differenza tra
Hips e Waist, che le darebbe il canonico WHR
0.66, come quello della citata modella web Seamstress e della pin-up cult
model Betty Page.
[14] Cfr. V.S.Gaudio, Il paradigma sentimentale nell’ostensione
erotica, © 2003.
[15] Vedi nota 7. Leggi anche: $la-cucitrice-della-vertigine.
[16] D’altronde il Marcuzzi non può non
connotare, di questo podice, il punctum
che allude anche al simbolismo fonetico, se si iene conto che ha in sé la
radice marque, marca e quindi il nome proprio
Marco
e il furbesco marcone, che è il
“mezzano” che, a sua volta, non solo per simbolismo fonetico ma anche come
forma del contenuto, indica, appunto, ciò che si dirama da lì in mezzo, la
meridiana. Ed è questo, sempre questo gnomone, che trasforma Diana in demone
meridiano(cfr. Migliorini, op.cit.:pag.313):il Marcuzzi è la marca di questo
demone meridiano colto nella Sardegna assolata per il “GQ” di luglio. Testata
che è forma eufemistica del Gran Q o del Q che dà Godimento, Gaudio.
Il Q, va da
sé, è naturalmente il Q, il culo,
come lo intende l’Aretino in Talanta.
¨
·
[Il Marcuzzi è stato pubblicato nel
numero 76 di “Zeta”, rivista internazionale di poesia e ricerche, Campanotto
editore, Udine marzo 2006] ·