Salpiamo. Imbarcare con la mascella di Fogarty
verso Alessandria,
O’Shawn amava navigare, anche se
non l’aveva mai fatto
in mare, mentre i fratelli Beamish
ridacchiando
s’affrettano alla torre, fu così che mille anni
passarono da quando
Agamennone disse: “Non aprite
i cancelli, chi
diavolo ha bisogno di un cavallo di legno
di quella misura,
fatto poi da Epeo a Francavilla Marittima?”
E Bixby coraggioso,
malgrado rassomigliasse a un attaccapanni,
non poté non dire che
Epeo si era separato da Nestore per
starsene a Metaponto,
come dimostrava lo scontrino
perduto da Socrate
per la sua biancheria lavata,
intanto che la dea
Atena, a cui egli volle consacrare gli
attrezzi con i quali
aveva fabbricato quel Cavallo di Troia,
se n’era andata a
Pisa, dove anche la testa di Achille
ha la forma di un
trapezoide sempre che, per l’ombra
che a quel meridiano
ha rammendi invisibili gratis,
non fosse quella di
Ermes, tanto la civiltà ha forma
di cerchio e si
ripete, cosicché è sulla riva d’Eno
in Tracia che la
statua di Ermes fu scambiata per
quella di Atena, e
Bridget , sul letto di morte, implorò
il figlio di abbandonare
la poesia e di vendere porta
a porta il folletto o
fondare una fondazione con il lascito
di Patroclo, Patrone
o di Odisseo che forse era uno dei
fratelli Beamisch se
non O’Shawn in persona