La
giovinezza di Mia Nonna se la svigna
col treno per Taranto
col treno per Taranto
La maturità di una persona non si
misura dall’età ma dal modo in cui reagisce svegliandosi in pieno centro, o
anche nel boschetto del pantano, con le mutande di mia nonna.
Che importanza ha allora la
giovinezza, specialmente se avete l’equo canone nel paese dove siete nati e
dove tutto, dico tutto, è più o meno vostro e voi pagate l’affitto agli ombroni
che, con la scusa della carbonella, vi hanno tolto tutto, dico tutto, l’intero
paese?
Se poi la giovinezza se la svigna,
fout le camp, peggio per lei, anche perché avrebbe fatto meglio a spegnere la
luce, perché la giovinezza non lo sa ma Equitalia, anche a prescrizione
avvenuta, pure quando è proprio morta e sepolta, quella la scova e non le
chiede: “Beh, dopo tutto te la sei goduta…e allora com’era?”
Non le chiede nemmeno se si era
lavati i capelli il giorno prima, figuriamoci se sta a sentire la giovinezza
che, poi, dopotutto, nonostante fosse sempre in fuga, i denti se li era lavati
sempre regolarmente.
Considerate allora: è veramente così
terribile il tempo?
E dunque perché se il tempo non è
poi così terribile la giovinezza fout le camp(1)?
Mia Nonna, quella dello Zen [non quella del petrolio della Val d’Agri, che non mi ha
lasciato un cazzo, s’è fregato tutto Manolio che gli aveva fottuto la figlia
piccola, che, poi, mentre mia madre era proprietaria dell’uliveto a Santo
Brancato, lei, invece, della particella contigua, era solo livellaria(sic!) di
Scardaccione], quando la giovinezza se la svignò, e lei fu così che dall’oggi
al domani, tornando la sera prima dall’ aranceto dello Zen, dove ogni giorno
andava ad ammonticchiare le pietre del Saraceno, divenne mia nonna, non si
chiese mai se ci fosse un rimedio contro l’assalto degli anni, oppure come mai
in centro a Milano non c’era un negozio d’alimentari più che decente; se
prendeva il treno, quella buona donna pensava ancora che prima o poi quello
fosse il treno per Yuma(2) e forse fu così che la sua giovinezza se la svignò.
Una volta che era in meditazione
sotto il nespolo mi disse che la cosa migliore è di comportarsi in modo consono
alla propria età. E se la giovinezza se la svigna, si la jeunesse fout le camp,
le chiesi?
L’importante è che non passi il
treno per Yuma, né per Metaponto e
Taranto. Perché la giovinezza quando se la svigna, in America va ad ovest, qui
si fotte come un mezzo vento, tra est e nord, un po’ si leva e un po’ è una
freddissima tramontana.
(1)La jeunesse, c’est de la fichaise, ce n’est rien et la fichaise=foutaise=bagatelle.
(1)La jeunesse, c’est de la fichaise, ce n’est rien et la fichaise=foutaise=bagatelle.
In argot, se ficher=se moquer=se foutre, ma anche fichtre la jeunesse. E se le foutre=sperme, « la jeunesse qui
fout le camp » è… « una sborrata » ?
Mia Nonna dello Zen, che, va da sé, poteva anche essere la
nonna di Françoise Hardy, e la stessa Françou come stavano a « foutaise » ?
Erano delle “foutistes”?
J’menfoutiste è l’individuo
indifferente a tutto ciò che si consuma e passa. Mia Nonna che se fout du monde e Françou qui fout le camp, se ne va, se la svigna
dal mio fantasma, non farà più il mio oggetto a : fout le
camp de mon objet a?
(2) Quel Treno Per Yuma AKA "3:10 to Yuma", 2007di James Mangold con Chiristian Bale, Peter Fonda , Russel Crowe e Gretchen Mol. E' il remake di un film western con Glenn Ford. Vedi il trailer.
(2) Quel Treno Per Yuma AKA "3:10 to Yuma", 2007di James Mangold con Chiristian Bale, Peter Fonda , Russel Crowe e Gretchen Mol. E' il remake di un film western con Glenn Ford. Vedi il trailer.
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Un quadro dell'orario dei treni della linea 91 del secolo scorso: da Catanzaro Lido a Taranto |