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Vers le soir, ici, il y a toujours de coups de lumière, golpes de luz ao
horizonte,
do mar a luz atlântica,
mesmo se o tempo tem estado abrigo durante todo o
dia,mesmo se há chovido,
las nuvemes, em um istante, afastam-se
e deixam passar a luz do sol, a luz atlântica do mar.
A luz areja azula, a maneira de Aurélia Pedregoso,
o seu andar, a sensualidade do ponente,
a perturbação do meio vento sopra
con la diagonalità e
l’inclinazione ripida
do seu porte leve-lateral e lente para a frente,
leggero-laterale e
lento in avanti, o porte,
a maneira azula, a maneira ponente de andar de Aurélia Pedregoso.
Leggera e laterale,
di bolina stretta come se ricevesse o meio vento con un angolo di circa 30°
sobre o cu:
aperta ao máximo vento,
rete a luz atlântica, esta fica,
há a caminhada da luz atlântica a ponente,
ao crepúsculo.
A noite, ainda.
Aurélia Pedregoso
está voltada atè sua casa e, aspettando lui, mi scrive.
Tremula del
desiderio di lui, damasco rachado mi ama.
Si ricorda di lui con me, porque eu sou isto que não havia.
Sono l’inesauribile,
l’inalterabile luogo del mondo.
Ha diciotto anni.
Non so il suo nome.
Ho i capelli neri e
sono dietro la finestra aperta.
Mi guarda.
Mi chiede di dove
sono. De onde você è?
Le dico di non
saperlo.
Mi dice che era
sulla spiaggia quando io stavo sul trenino che percorre tutta la costa
fermandosi ad ogni spiaggia, o stavo prendendo il battello che da Praça do
Comércio va verso Cacilhas, o stavo passando per il Cais do Sodré o per la Rua
do Arsenal.
Io le dico di non
ricordarmi di quella che ho incontrato stamane all’uscita dell’emporio di
nautica a Cascais. Lei mi chiede della donna che desidero. Quem è a mulher que
tu desejas?
Le dico che è quella
del mattino. A mulher è aquela da manhã.
Mi dice che era lei
e che
elle vait me donner un nom.
Mi dice il nome:
Aurélia Steiner.
Lo scrive su una
pagina bianca e me la porge.
Lo decifro
lentamente, poi la guardo per sapere se l’ho letto in modo corretto.
Lei non dice niente.
Je m’allonge près
d’elle.
Ripeto il nome, ma
non so in quale lingua dirlo, poi getto il foglio, mi avvicino a lei e la
guardo, e le parlo dicendo il suo nome. Le comment à nom. Comment est ton nom?
Le comment à nom Aurélia Steiner.
Comment t’appelles-tu?
Je m’appelle le comment à nom Aurélia Steiner.
Le tolgo il vestito
con cura.
Ho molto tempo a
disposizione.
Comincio a scoprire
il corpo di Aurélia Steiner.
Il come dal nome.
Talvolta dico il nome
completo: Aurélia Steiner.
Talvolta dico
solamente il nome: Aurélia.
Talvolta solamente
il cognome: Steiner.
Non so dire
nessun’altra parola.
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da èAURĒLIA JUDĒJA PEDREGOSO
Aurélia Steiner de Lisbonne
Aurélia Steiner de Lisbonne
Aurélia Steiner,
quella che abita a Lisboa, non è quella donna estremamente colta di Karachi che
ha ancora due passioni: se faire mousser le créateur e Maria Callas. E che
mentre si rotola su sei tappeti Bakhtiari ascolta un’edizione pirata della Fedora.