▬ La poesia lineare, disse
Apolloni, non mi va più e si mise a fare le singlossie e romanzi lunghissimi e
tanti racconti, scrisse anche lettere infinite d’amore e favole. Insomma,
Ignazio pensava che la poesia lineare fosse una figura retorica, nel senso che
gli parve che fosse a disposizione di tutti per l’estensione di Iske alla legge
di Parkinson: “lo stomaco si espande fino a contenere tutte le vaccate disponibili”.
Lo stomaco, per via di quella figura retorica, si può pensare che debba essere
un bell’editore a pagamento, che, di suo, che fa? Vende banane acerbe: tu le
compri e le mangi prima che siano mature; quando vai in libreria, invece, trovi
le banane mature, le compri e quando arrivi a casa, adesso le mangio e son
bell’e marcite tutte quante.