⁞ Ulixes
Da troppi anni Ulisse passa da
coste a lidi nel rischio di
perdere
il nome, bordeggia da una
sponda
all’altra come un turista
smarrito,
non ricorda del talamo ligneo
presidiato dalla decisa regina
astuta.
Nel mentre Ulisse porta alla
disperazione
e alla morte tutti i compagni,
perde navi
e piloti, le allucinazioni
credute divine
accorrono nella sua testa,
confondono
i suoi piani come farfalla
attirata dalla lavanda.
Sente profumi e vede bellezze,
sente
canti e vede spiagge dorate,
s’incanta
per tori troppo bianchi. Si
affascina alle spume
dei picchi, delle caverne
rimbombanti, alla fine
stanco di questa scenografia
wagneriana
si lega alla nave per più non
sentire i mostri
di dentro e placare la follia
che lo brucia
sotto il sole, che lo fa pirata
inventore di
strane leggende bugiarde per
costruirsi
una storia che finge. Sfinito
dalla forza
per annodare il tutto si lascia
al sogno che
profondo lo riporta all’inizio
del viaggio.
da: SPLENDORE DEL VENTO. La Porta (fr. 2006)
Ettore Bonessio di Terzet