Si j’ai reçu promesse un jour d’un autre ciel
que celui qui vous coupe les bras, je l’ignore.
Comme vous je souffre la tempête et le froid
et la fatigue insomnieuse ; le désert me traverse,
que celui qui vous coupe les bras, je l’ignore.
Comme vous je souffre la tempête et le froid
et la fatigue insomnieuse ; le désert me traverse,
l’absence des visages, tous ces poings de pierre
et le martèlement des vivants dans le labyrinthe.
Oui, comme vous j’ai peur d’atteindre au bout
du couloir, comme un nageur touche le fond,
et le martèlement des vivants dans le labyrinthe.
Oui, comme vous j’ai peur d’atteindre au bout
du couloir, comme un nageur touche le fond,
de connaître que tout ici fut vain, chute,
faux miracle, qui ne portait l’homme au-dessus
de lui-même, là où la ceinture des ombres
se détache du cœur et tombe
faux miracle, qui ne portait l’homme au-dessus
de lui-même, là où la ceinture des ombres
se détache du cœur et tombe
avec la nuit parmi les accessoires.
│Se ebbi promessa un giorno
d’altro cielo
da quello che vi taglia le braccia, lo ignoro.
Come voi patisco la tempesta e il freddo
e la fatica insonne; il deserto mi attraversa,
da quello che vi taglia le braccia, lo ignoro.
Come voi patisco la tempesta e il freddo
e la fatica insonne; il deserto mi attraversa,
l’assenza di volti, tutti
questi pugni di pietra
e il martellio dei vivi dentro il labirinto.
Sì, come voi ho paura di raggiungere la fine
del corridoio, come un nuotatore tocca il fondo,
e il martellio dei vivi dentro il labirinto.
Sì, come voi ho paura di raggiungere la fine
del corridoio, come un nuotatore tocca il fondo,
di scoprire che tutto qui
fu vano, caduta,
falso prodigio, che non portava l’uomo oltre
se stesso, là dove la cintola delle ombre
si stacca dal cuore e cade
falso prodigio, che non portava l’uomo oltre
se stesso, là dove la cintola delle ombre
si stacca dal cuore e cade
con la notte nell’irrilevante
Traduzione
di CHIARA DE LUCA
Prefazione
di MASSIMO SANNELLI
ISBN
978-88-99274-35-1
pp. 202, € 12
COLLANA
ORLY – Poesia belga contemporanea
Rimbaud: Rimbaud ovunque, perché siamo nella stessa
area e nella stessa lingua; siamo anche nella stessa tempesta. Il sesso, avuto
e sognato: uno che ama le donne scrive qui, e non scrive mai alle donne. Più
poesie sull’amore che poesie d’amore, perché l’amore è un’invenzione dei poeti,
e oggi solo un poeta chiamerebbe Madame la sua Signora, quella con le cosce
bianche. E gli omaggi ai poeti, come Verlaine, Auden e Ritsos, e come Rimbaud,
sempre Rimbaud: purché questi poeti non siano l’Accademia, e possibilmente
siano fedeli d’Amore, nel senso più esaltato: hanno l’“amore lussurioso”, e poi
ne scrivono. Anche i libri hanno le cosce e una barca è callipigia, parola di
Goffette: allora ci si entra e si tocca, con mano; e una mano non basta. Ma
nessuna Accademia può entrarci: non è accademico chi scrive qui e non lo siete
voi, che leggerete.
Dalla prefazione di Massimo Sannelli