▐ Dentro Tante
facelle, c’è anche Persistenza del
cavallino, Favola Mogul, che uscì per L’Arzanà – Il Piombino,
Torino-Alessandria 1984, quando in redazione c’era, con Sandro Gastaldi(che era
“Il Piombino”), un certo V.S. Gaudio. E Luciano Troisio era tra i nomi indicati
e predisposti (Ruffato, Pennati, Barberi Squarotti, Portinari) dallo stesso
V.S. per caratterizzare l’ideologia e la tematica della collana fatta e
stampata a Torre Pellice grazie alla disponibilità amministrativa e culturale
di chi fu, all’epoca, un grande amico di Vuesse: Roberto Precerutti.
TANTE
FACELLE
La
Costellazione non prescinde dall’Osservatore.
Appena
nato il primo Osservatore
ecco
miracolose formarsi
tutte
le carte nautiche celesti.
Come
invidio il Mago
che
per primo le invocò!
Quello
che primo s’imbambolò
acutissimo
nel sublime senza inquinamento
e
l’altro speculare all’estremo della clessidra a stelline
che
le vide da altro infinito,
e
lo strabico inclinato sull’asse di 23 gradi,
(and
“the crazy” of 19,5).
Infinite
sono le Costellazioni
perché
infinite sono le direzioni
delle
osservazioni
infinite
le deviazioni dato un asse a piacere
un
orientamento dello sguardo religioso
silenzioso
nel divino misurare
ignaro
dell’altrui narcolessi.
A
lungo andare le Costellazioni assistono inermi a perdite
fisse
nella ghirlanda sanno d’essere spiate
non
è dato sapere se gioiscano del riferimento.
Non
credo il Mago ne abbia parlato con altri animalia.
Assiderato
ad sidera
ha
preferito l’illustre segreto
non
essendoci alcuno nei pressi che valesse la candela.
Le
Costellazioni presuppongono enorme lontananza dall’Osservatore
disciplina
serietà sacro.
In
assenza di Osservatore le Costellazioni non reggono
più.
Luciano Troisio, Tante facelle, ed.cit.: pagg.41-42.