La poetica metavoyeuristica del poeta Cancro.


L’erotica voyeuristica del poeta del Cancro.
Vuesse Gaudio, L’eros degli astri
“Playmen” n.8-1991, Tattilo, agosto 1991:
pagina con Gemelli, Cancro e Leone
aIl poeta del Cancer ha una poetica erotica sorprendente, romantica e versatile. Ha orrore delle vie già percorse e dei luoghi comuni, la sua vita erotica è vertiginosa, vulcano attivo, anche per via della potenza immaginativa con cui carica ogni simbolo e ogni atto, facendo del corpo del partner un “mandala” su cui “concentrare” il proprio immaginario. Le fantasticherie del cuore possono così diventare spettacolo reale. A pulsione voyeuristica, ama la “vastità del pondus”, l’ambizione somatica che il(la) partner proietta. L’immaginario del poeta Cancro distilla, dalla pubertà in poi, fiabe, allegorie, sogni, pratiche, passioni, amori. Occhio che gioca con le esibizioni caste, posture del mistero e dell’abbandono, ostentazione meravigliosa della carne. Predilige le lunghe osservazioni. Ama stare e sentire il peso del tempo che fluisce, vuole stupire e riempire, colmare. Farsi misura che manca. Vuesse Gaudio, negli anni Novanta, gli dava un effetto-Plutone elevato sia al poeta uomo che al poeta donna: 9; l’effetto-Marte basso arricchisce l’immaginazione, favorendo anche una certa sessualità metafisica. Come i corpi che predilige, nel campo della sobrietà e tra la latitudine del mistico e la longitudine della ambigua pregnanza, se ci si riferisce agli indicatori globali di Abraham Moles.