La mia festa di oggi ⁞ Eleonora Charont



Pensa se fosse il mio compleanno Vuesse una massa festiva uno spaziotempo limitato in cui c’è moltissimo, sempre più di tanto ed entro quell’area della mia biografia, come diresti tu: come la intende Alfred N.Whitehead, chi potrà parteciparvi, tu solo mio bel poeta stronzo? 
Che mi vedresti in una di quelle tavole della Sophie di Von Gotha a farlo in grandi mucchi di 29, altro che i cento maiali legati in fila alla massa festiva di Elias Canetti, e le montagne di frutta che si sono accatastate, in enormi recipienti la bevanda più gradita è stata preparata, ed ora aspetta l’amatore quel poeta stronzo che più di tutti i poeti della parola innamorata e dei piaceri singolari di Harry Mathews vuole consumare [: cos'è Vuesse: Pinot Nero dell’Oltrepo pavese o rum di giamaica con cubetti di zucchero candito?]lui ha quel rombo di Lacan che gli friziona la libido, solo lui, c’è sovrabbondanza di femmine per i maschi, e di maschi per le femmine, e lui invece avrebbe voluto che facessi la G Girl come Uma Thurman, e farci bere alla tedesca, nulla lo minaccia, nulla mette in fuga il Vuesse, arriva giust’appunto per la festa del 29, che, non ci crederete, è il numero che più verticalizza il quarto grado nella tabula erettiva di Eric Berne, me lo ha detto lui, nella smorfia è semplicemente quelloe io sono quella, in questa massa festiva accostamenti del genere,
non del tutto inconsueti, abbastanza diffusi,
ma il poeta pensa che sia solo lui a doverne godere o a portarseli al settimo cielo
non c’è una meta comune a tutti, che tutti insieme si dovrebbe raggiungere, la festa è la meta;
il gaudio, mi scrisse, è per questo,
e per Essa, che testa di cazzo!, che è metabolico,
e pensa oggi che cosa avrebbe voluto farmi 29 volte in chissà quante tavole alla Von Ghota:
cosa accatasta, e prima che cosa ha raccolto,
e poi infine che cosa riunisce, farmi la festa è la meta come nel suo sogno del 3 aprile, come se le feste si chiamassero l’un l’altra, così lui per la mia festa di oggi richiama quel sogno, ho sognato Essa, scrisse, che in quella che poteva essere stata il sedersi della gioia tenuto conto che il gaudio secondo quello dovrebbe per forza di cose chiamare quanto meno l’hilaritas (vs hilaris sederec'è da crederlo, senza mezzi termini) per cui, sognando Essa, It, per questo debba essere festeggiata oggi 29 volte nella posizione successiva per via del mistero e del tergo, è uno che gode, così pare, più che altro delle prospettive del momento di festa e dei piaceri singolari, il giocondo che se gli scrivi che la moglie di Mathews era la Saint-Phalle è sicuro che per questo mio compleanno io non posso non aver fantasmato di  essere entrata 29 volte nella tavola del suo piacere singolare chiamato in quel sogno che secondo quanto disse gli aveva fatto risorgere il santo (-phi) depresso.
L' Hilaris Sedere|photostimmung da photo anna morisini
E io: come la metti con Freud per via del fatto che se fosse stato redento quantomeno sarebbe stato battezzato e certificato in latino come Gaudium, non è un qualcosa tra azione sintomatica e lapsus calami che il (-phiLacan lo tiri su per il (phi=f) di Freud?
La festa di oggi  non richiama il sogno  della 33