Papónj pështjér
a Civita ⁞
Luftë e Ḉifti. La
guerra a Civita c Poesia di M.V. Diodato ⁞ raccolta negli anni
Settanta e trascritta da Marisa Aino e V.S. Gaudio
c’u panàr e c’u pull[ii]
grande che non ti dico
che
ci voleva ancora?
A
pastìl, ‘u pastinàk, ‘nu picìl[viii]?
picirùn
picirunijadi[xxii]
pìpë
është më mirë[xxiii]
jescidë
‘nu pjak, ‘nu piakaràq[xxvii]
cu’a
pjàke apprìss porsìt[xxviii]
ma può
essere pure pàsur[xxxv].
[i] La ë è sempre semimuta se non del tutto muta. Più o
meno:”pomeriggio affamato andavamo perdendo tempo”.
[ii] Col
paniere e con l’asinello; ma pull può essere anche “idiota”, “tonto”: quindi si
può intendere anche: col paniere e con l’ombrone come mascotte.
[iii] Una
volta abbiamo trovato una specie di grande papavero; ma papónj può essere anche un “naso
grosso” o un “ceffone”.
[iv]
Accrescitivo: un papavero veramente grosso, oppure un naso grosso di ‘ngiònë, che era l’idiota
ombrone, se pull non era l’asinello.
[v] Gratis.
[vi] Pari,
in ogni caso: sia çift che pàr.
[vii] Fra
quattro giorni.
[viii] La
castagna abbrustolita, il ravanello giallo, un dolce di farina di castagne?
[ix] Palo
appuntito di legno verde che serve per rimuovere la brace nel forno.
[x] Di
sotto, in basso, giù.
[xi] In
lungo.
[xii] In
largo.
[xiii] Da
lontano.
[xiv] Un
prosciutto.
[xv] Per
carità!
[xvi] Per
terra o nel torrente.
[xvii]
Pomeriggio.
[xviii]
Leggi: pic, con la c dolce. Malocchio, fastidio, molestia.
[xix]
Beccavamo un prosciutto?
[xx] Falco.
[xxi] Bello.
[xxii]
Vagabondo, scansafatiche, ozia, vaga.
[xxiii]
Tacchino è meglio.
[xxiv]
Arzillo, grazioso.
[xxv] Leggi
la “q” con suono tra c e k. E’ il nome di un personaggio favoloso.
[xxvi] Voce
per allontanare le galline. Ma può essere anche l’orina.
[xxvii] Esce,
sbuca, un vecchio, un vecchietto.
[xxviii] Con
la vecchia appresso avverte, ammonisce, consiglia, raccomanda, istruisce.
[xxix]
Maturo e arrostito.
[xxx] Questa
sera tardi. Ma può essere anche: ieri sera…
[xxxi]
Venerdì.
[xxxii] Una
gallina.
[xxxiii]
Dato(offerto, donato).
[xxxiv] Dato(offerto,donato).
La ripetizione del participio passato in due forme crea un Heimlich
terrificante.
[xxxv] Difatti:
pasur: è “avuto”, “posseduto”. Quindi è già stato dato…