Che sforzo del cavallo per essere cane!
Che sforzo del cane per essere rondine!
¡Qué esfuerzo del perro por ser
golondrina!
Così mi scrisse mio nonno, e aggiunse
ancora
Federico Garcia Lorca: Che sforzo dell’ape
per essere cavallo! Y el caballo, dovevi
vederlo
Enzù, che rosa grigia alza col suo
labbro!
E la rosa, che gregge di urli e di luci
lega
en el vivo azúcar
de su tronco!
E poi, ahi ahi nonno, sempre
con Federico Garcia Lorca:
Y el azúcar, y los puñales diminutos,
che luna senza stalle, qué desnudos,
Enzù : piel eterna y rubor,
y yo a guardar l’arco delle ginocchia,
el arco de yeso, ¡qué
grande, qué invisible,
sin esfuerzo el caballo che freccia acuta
nel vivo zucchero en la piel eterna