Ol’ga Grebennikova
Marzo nel sobborgo
Un
vicolo grigio.
Sul
ciglio ciuffi d’erba.
Nel
fresco fogliame il sole
come
un alce ferito irrompe
in
un groviglio di radici.
Il
suo rantolo è un faro
per
chi cerca le orme.
Per
la muta addestrata
nel
varco volteggia un calabrone,
si
risveglia negli squarci tra i rami.
Il
suo pungiglione nella gola lacera
è
più veloce del piombo -
né
polvere né piombo.
Trad.
Valeria Ferraro