Poema per Aurelia
A Buenos Aires ballerò con te
Con una maschera, un disfraz
Que tenga cabeza de río.
Dejaré mi boca come García Lorca
Entre tus piernas, Aurelia
Mi alma in fotografie e gigli
E nelle onde oscure de tu andar
Il tuo passo voglio, quiero Gurélia*,
Voglio, amor mio, quiero tu boca
Nel nostro letto della luna
Nel nostro aranceto infinito
Viendo ovejas nel Saraceno
Senz’acqua e poi ce ne andremo
A Santiago de Cuba
*Gurélia, che afferisce al dialetto
del delta del saraceno, tra Villapiana e Trebisacce, e sopra : Cerchiara,
Francavilla, Plataci e Albidona, Alessandria del Carretto, nel caso di Aurelia Petrone, contiene la radice shqip o arbëresh “gur” che è “pietra”;
connessa a “elia”, rinvierebbe da una parte alla pietra in qualche modo sempre
al sole, e dall’altra a Elia, che, non dimentichiamolo, è il cognome effettivo
della cosiddetta signora Pignatelli, già maritata con De Seta. Cfr. anche ´V.S. Gaudio, Aurélia M Gurgur, I Libri di Uh Magazine 2018, edizione
numerata e firmata