La ruota, mi riferisco a “Il gioco con la ruota” del 1953, si coniuga col simbolismo del carro e del viaggio siderale: il celeste tesoro della ruota ma anche la ruota della vita che, va da sé, porta alla ruota zodiacale, simbolo universalmente ammesso e che si ritrova quasi identico a Babilonia, in Egitto, in Persia, nelle Indie, nelle due Americhe come in Scandinavia. Prima è ruota lunare, per gli Arabi il “cinto di Ishtar” e le “case della luna” dei Babilonesi, è di legno pieno, rafforzata da un triangolo. Qui, nella foto di List, dentro l’infanzia di chi scrive, nel Mediterraneo, è quella di gomma come la palla di caucciù dei Maya, legata attraverso il gioco ai giocatori che simboleggiano i soli solstiziali. Il gioco della ruota, quel gioco lì, ci fa sentire come gli dei e gli eroi figli, Ermes, Ercole, non certo potevamo condurre il rozzo carro ed essere Arjuna come avviene nella “Gitâ”…
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