il legno porta la pietra nel punto
in cui si piega sotto l’inflessione
delle tue ginocchia un po’ verso il suolo
dove si apre questo buco che lascia vedere
fino al verde nella più alta linea
in cui le mani si toccano e la superficie da vrigliozza
l’articolazione di gamme andando dal blu verso il blu
dei jeans dove le giunture fanno vedere i campi
le parole che si immergono ciascuna nell’ultimo brusìo
sopra lo steccato e anche tra i pallanti
pescando lentamente tutt’intorno
alle cose e alla luce verde che più in là
è il prato in cui tutto ciò che taglia il suono
ha la soda lucentezza della merda delle vacche
e le pieghe, il buco, u mârsiânu, e ‘a chiatra
e i giunti di legno e di prato
(La Stimmung con Jean Pierre Faye,Couleurs pliées,1965 )