Karl Marx ▌La Romania e i Boiari.

Che cosa succede in Romania

Perché da dieci giorni si protesta a Bucarest e nelle altre città, dove negli ultimi anni la vita è diventata sempre più complicata

Continua a leggere:  ilpost.it del 2012/01/24/



Se fosse il protettorato russo, la sovranità turca e l’amministrazione greca dei fanarioti…
di Karl Marx
L’idea politica della rivoluzione del 1848 a Bucarest, fu un movimento contro il protettorato russo. Da ogni altro punto di vista fu una rivoluzione sociale(osservando tuttavia) un rispetto ovvio per la sovranità turca.
Boiari. La parola originariamente significò “guerriero”; oggi significa “ persona esonerata dal servizio militare”. Essi non pagano nessuna imposta; sono i primi cortigiani degli stranieri, e zelanti anfitrioni degli invasori. Ogni secolo, accrebbe di più la corruzione in seno a questa classe sociale. Le poche eccezioni sono tutt’oggi in esilio. Non esiste nessuna aristocrazia per nascita. Delle 30 famiglie di grandi Boiari della Valacchia, soltanto 19 sono di rango di nobiltà più vecchio di 20 anni.
In Moldavia, su 10 famiglie di grandi Boiari, appena una ha origini più in là del 1828. La famiglia principesca Cantacuzino(come se provenisse da ascendenza imperiale greca) si chiamava Magureanu all’origine.
La maggioranza dei Boiari nemmeno sono di origine rumena. I Mavrocordati e i Mavroghieni sono originari dell’isola Miconi(Arciupelago), i Ghica vengono dall’Albania, i Racoviza dall’Asia Minore, gli Ipsilanti ed i Poruzesti da Trebisonda, i Suzu sono bulgari, Caragea di Ragusa, i Rossetti di Genova, ecc.
Una parte dei vecchi Boiari rumeni, i Golesti, Gradistani, Bratianu sono in esilio; altri discendenti da tali vecchi boiari sono relegati a svolgere piccoli incarichi; taluni diventano soggetti a servitù. Parte di questi si chiamano Neamuri(persone di stirpe boiara).
(Classe creata dai fanarioti). Sotto i fanarioti, i greci passarono al rango di boiari. Subito avvengono lotte fra boiari autoctoni e fanarioti. Il principe sosteneva questi ultimi, Però i boiari fanarioti cessavano di essere boiari nel momento stesso in cui il loro protettore cessava di essere principe; e questo spesso non regnava molto.
Una nuova legge stabiliva perciò che per il matrimonio di una figlia di boiaro indigeno con un boiaro fanariota, quest’ultimo diventava naturalizzato ed era anch’esso considerato boiaro indigeno. Così il greco penetrò in ogni famiglia.
Si provocò un’invasione tramite le alleanze. I pochi boiari che resistettero, furono perseguitati. I loro discendenti passarano alla classe dei contadini “neamur”.
Per tale causa, i boiari generarono ibridi.
Tra le file della maggioranza dei cosiddetti boiari indigeni non c’è quasi nessun rumeno, proprio per tale motivo.
I Russi completarono l’opera di disgregazione della nobiltà. Il Regolamento Organico divise i boiari in tre categorie: boiari grandi, di seconda e terza classe. Finora, dal punto di vista politico, non esistevano differenze fra boiaro e boiaro. L’integrità dei diritti politici è adesso limitata a un bel piccolo numero.
L’azione moscovita, si fortificava concentrandosi. Nella Valacchia i 70 boiari(grandi) erano rappresentati da 20 deputati nell’Assemblea.
I 3000 boiari di seconda e terza classe, solo da 18.
Ogni ufficiale oppure impiegato devoto alla Russia, era nelle condizioni di essere nominato boiaro. L’essere boiaro era un titolo personale. Poiché la maggioranza degli impiegati erano russi, oppure messi dai russi, risulta che questi piccoli boiari erano agenti del protettore.
Oltre a questo, bisogna aggiungere l’influenza delle donne dei boiari che aprono la loro alcova all’ufficiale russo o turco. Grazie alla facilità con la quale si ottiene il divorzio, le donne vengono cambiate come mobili d’occasione.
[da: Karl Marx, Manoscritto B85, XI, cfr. K.M. I Russi in Romania, quattro manoscritti inediti, a cura di Luciano Troisio, Coo Poe Padova 1971]