Anche
Anaïs Nin a Big Sur era entusiasta del
Boomerag patagonico di Parrot▐
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Il Capricorno Parrot e il Boomerang.
Dalla Storia della Viola nel Rosetano:
“Tornando dalla Patagonia, Parrot il nonno del Poeta portò
nella Magna Grecia il Boomerang”.
Ora, voi non ci crederete ma mio nonno era
del Capricorno e non era poeta, però, come Henry Miller,che non era poeta pure
lui ma era Capricorno e, come mio nonno, aveva il Mezzopunto Marte/Urano
e, aveva la satiriasi. In Italia, a quei
tempi, nessuno sapeva niente del boomerang(e nemmeno della satiriasi),
figuriamoci nella Magna Grecia tra Metaponto e Sibari, nemmeno Coppola,
interpellato nelle Americhe, con il telegrafo, seppe dare una risposta
concreta. Allora lo misero nell’Albo Pretorio del Comune delle Tre Bisacce e
tutti, anche dai paesi limitrofi, per non parlare degli Ombroni e degli Arbëresh,
scesero alla marina per contemplare e ammirare il Boomerang di Parrotë!
Specialmente le donne, a bocca aperta al marito:”E chi cazz jè quist?”; il marito con la faccia
dell’esperto: “Jèdë quillu cazz i bumerànkë c’a purtàtë dall’argintìna Parrotë!”
Le donne non stavano nella pelle per il gaudio, guardavano il bumerankë ‘i
Parròt e: Madonna Mia, quanta ièdë, e vadë e venedë!
Una mattina, aprono il portone del
Municipio e arriva un ombrone sul proprio ciuccio, lega il ciuccio all’anello
che c’era al muro, vicino alla fontana, fa bere il ciuccio e beve lui, rutta e
va a guardare la bacheca con il bumerànkë. Lo guarda a lungo, comincia ad
agitarsi, sbadiglia,e finalmente parla ad alta voce: “Ma come è possibile che
questo bumerànkë Parrotë l’ha portato dall’Argiantina se nell’Argiantina non ci
abitano i cankùrë?”. L’interrogativo dell’Ombrone presto si radicò nella testa
del popolo e giunse anche all’orecchio di mio nonno che, essendo Capricorno,
era molto paziente e tenace, capace di tutto pur di arrivare e di far arrivare
anche il boomerang dall’Argentina, ci riesce a furia di perseveranza, gradino
per gradino, mio nonno era una mente politica, politica sottile, Andreotti e
Renzi non avrebbero potuto competere con quell’uomo del loro stesso segno
solare. Mio nonno, da Capricorno, tendeva ad esagerare l’importanza della vita
terrestre, gliel’aveva detto anche Conrad Moricand quando lo incrociò a Big Sur
a casa di Henry Miller. Moricand, pare che fosse stato lui a fomentargli questo
progetto del boomerang: “Per i cultori delle quintessenze come noi del
Capricorno e per un satiro sodomita come te, per sbalordire i tuoi compaesani,
cosa puoi portarti sulla nave? La capra? No. Il montone, non se ne parla, un
gufo? Ci sarebbe il carciofo, ma che se ne farebbero in quelle terre di patanàri?
Devi portare un oggetto che voli e che sia ossessivo e univoco, come la
satiriasi, un oggetto fallico ma che non scacazza come il pappagallo. Un
boomerang, ecco che ci vuole: se ti dicono che in Argentina non ci sono canguri
tu rispondigli che mentre te ne andavi passeggiando, come uno scalzacani, per
la Patagonia, all’improvviso qualcosa ti ha colpito in testa e sei caduto a
terra tramortito e, per incanto, quando ti sei svegliato, l’erezione al 4°
grado della scala di Berne era sparita e avevi in mano il legno ancora caldo
del boomerang piovuto dal cielo, e proveniente, è naturale, dall’Australia”.
Mio nonno fece affiggere, accanto al
boomerang, un cartello per gli ombroni increduli: “Io, pur essendo del 1°
decano del Capricorno, non sono una vecchia volterriana e nemmeno una vecchia
parigina, non amo le sottili insolenze in sontuosi salotti o nei palchi a
teatro. Ho camminato, da autentico scalzacani trebisaccese, percorrendo in
lungo e in largo la Patagonia fino a Ushuaia
e un mattino, o forse, era il crepuscolo serale, questo boomerang mi
colpì la testa e la mia satiriasi fu placata. La vendetta di quella patagonica
australiana della Baia di Waroona, invaghita della mia satiriasi ripetitiva,
era stata attuata. E pensare che quella troia di Waroona era anche lei del
Capricorno: la sua intelligenza calcolatrice è grande, è misteriosa, e le
piacciono le cose complicate e il volo degli uccelli. Incline alla
meditazione,tra Parrot e la minchia del cannone Parrott,ha trovato nel
boomerang l’archetipo-sostantivo fallico e lo schema verbale sado-anale della
ripetizione e del ritornare e mi ha guarito dalla satiriasi velocemente e
meglio di qualsiasi seguace e discepolo di Freud, che è il boomerang del mio cognome”.