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LE SCALE DI BESICOVITCH
E IL PUNCTUM DI LUDIVINE
E IL PUNCTUM DI LUDIVINE
di
V.S.Gaudio
Se all’improvviso in un film, che si dà su
“Cult” il 24 aprile 2009, di cui peraltro una parte mi sembrava di averla già
vista, passa in un fotogramma una “fotografia” che da tempo, non so quanto,
posso controllare e riportare la data, se la rinvengo, qua sotto in una nota,
tenevo in un file, intitolato a “Linda Kozlowski”[i],
l’attrice di “Mr.Crocodile Dundee”(1986), per intenderci, e questa figura, che,
in questo file, ho denominato, non so perché, Julia Vygotsky o Vysotsky[ii], insomma è come se non smettesse di saltellare, o,
meglio, passa al meridiano dell’osservatore che, allora, finalmente, risolve
l’enigma, è la “Julie” del film “Swimming pool” di Ozon(Fr.2003)[iii], e quindi è l’attrice francese Ludivine
Sagnier[iv] la figura irredenta, l’oggetto a che,
per essere così coniato per erigere la libido del poeta, non può che essere
pervaso da una “scala del diavolo”, che è la funzione di Lebesgue della polvere
di Cantor, se non dalle scale diaboliche di Besicovitch[v]:
c’è una sorta di energia di un rumore durante un intervallo di tempo, che è
quello dell’osservazione, che si distribuisce uniformemente lungo la verticale
secondo la denominazione matematica della funzione di Lebesgue della polvere di
Cantor y=f(x) in cui
ciascuna delle intermissioni f(x) è costante. La corrispondenza inversa x=f-1(y) che indica in che modo questa
regolarità si rompe fratta lizza la distribuzione molto irregolare del
rumore-punctum che l’osservatore “vede” nel fotogramma immobilizzato di
Ludivine Sagnier, ovvero “Julia Vysosky”, in piedi davanti alla piscina e con
una evidente ecchimosi sullo zigomo.
Sotto questa “scala del diavolo”, ci sono
tre scale di Besicovitch, che, in rapporto alla scala del diavolo, hanno il
tratto più sorprendente se si suddivide l’ascissa in un gran numero di piccoli
segmenti, nessuno dei quali corrisponde a un gradino orizzontale; tuttavia una
proporzione molto grande dello spostamento verticale totale ha luogo su uno
spostamento orizzontale assai piccolo, insomma è come se queste scale
diaboliche di Besicovitch aumentassero la dimensione frattale quando si
allontanano dalla scala di Cantor; deve essere così, non c’è altra spiegazione,
quantunque ce ne fossero non ho che questo da scrivere, questo fantasma in
costume da bagno con un’ecchimosi sul volto e un corpo che è un oggetto
frattale per come il suo insieme abbia una dimensione frattale superiore alla
dimensione topologica, ordinaria, del corpo, perché c’è questo spostamento
verticale del corpo che ha luogo su uno spostamento orizzontale assai piccolo,
che fa continuamente aumentare la dimensione frattale e nello stesso tempo ne
rompe la regolarità , la fa “saigner”.
Perché non potrebbero che essere le “scale
di Besicovitch”, che, così sottese dal corpo di Julie nel fotogramma immobile,
non fanno che attivare costantemente la funzione y=f -1(x) nella
libido del poeta che, allora, più che dei trema da ritagliare e da asportare
dall’ oggetto a, lo
ricopre non per mezzo di palle di un determinato raggio ma vede la dimensione
di ricoprimento continuamente espandersi come la dimensione di entropia dalla
macchia che è l’ecchimosi sullo zigomo, questo punctum-saigner che
evidentemente in rapporto alle scale di Besicovitch fa espandere obliquamente
la r-entropia del punctum-saigner a tutto l’insieme frattale
del corpo-Sagnier.
E’ questa r-entropia del
“punctum-ecchimosi” che fa eiaculare il visionatore, il sangue di Saigner che è
poi l’insieme “S” in uno spazio metrico, e con un raggio r>0 ,
la dimensione di ricoprimento che è la dimensione di entropia, è come se
fosse la liquidità della piscina e quindi di Ludivine a ricoprire S, che
è la Sagnier, per mezzo di ecchimosi di raggio uguale a r usando il metodo che richiede il minor
numero di ecchimosi, N(r).
L’eccesso che c’è nel nome proprio
dell’attrice [che il poeta per anni non ha mai conosciuto, o è stato il caso
che ha randomizzato l’oggetto a rendendolo così irredento, tale,avrebbe detto Barthes] è questa
ottusa “turbolenza” che, oltre il corpo, è in qualche modo
resa viscosa dalla dimensione topologica della piscina, ed è la liquidità
dell’acqua; in quanto corpo, è il “punctum-saigner” che
come sangue, essendo stata la sua turbolenza così dissipativa e densa, non è
che la liquidità somatica tumefatta, e per questo diabolica, della
libido; il seme, essendo “salila”, fluttua, è ondata e
inondazione, pioggia e sorgente, se si fa aggettivo gioca, si diverte, è
l’acqua; il sangue, essendo “asra”, è sangue e lacrima, se si fa aggettivo
getta, e se si fa sostantivo archetipo come "ắsrava"
apre all’acqua il varco, è la sensibilità che spinge l’anima verso gli oggetti
esterni. La denominazione
matematica della funzione di Lebesgue della polvere di Cantor y=f -1(x)
in cui ciascuna delle intermissioni f(x) è costante va da sé che, se riferita o
percepita in una fotografia per un fotogramma reso immobile, dovrebbe essere,
quanto meno nella parte che formalizza una identità o un luogo, commutata
in una formula che, con la sua costante e nell’intervallo di tempo ∆x
“avvisi”del passaggio al meridiano del visionatore di questo fantasma o
analemma esponenziale in cui ∆y , che sarebbe l’energia di un rumore durante
l’intervallo di tempo ∆x nella scala del diavolo, qui, quando l’oggetto a che
è L.(udivine) S.(agnier) nel fotogramma immobilizzato di “Swimming pool”, passa
al meridiano del visionatore che è il poeta.
[ da: V.S.Gaudio, Swimming pollis ou Bil-ludivine?, © 2009]
Anche Linda Kozlowski viene randomizzata al meridiano del poeta
[i] Che è datato 5-2-2008,
mentre, invece, ne rinvengo un’altra di immagine jpeg, in una cartella
intitolata “Claire Danes”, che risale al 12-06-2007.
[ii] Julia Vysotsky è l’attrice
bielorussa; ha recitato in “Menno Meyjes”, “Max”, “Not come back”. E’ la
protagonista di “House of Fools”.
[iii] “Swimming pool”, France
2003, regia di François Ozon. Con Ludivine Sagnier, nella parte di Julie, e
Charlotte Rampling, che è Sarah Morton. Durata: 102 minuti. In Ireland e in
Canada è vietato ai minori di anni 18; in Italy a quelli di 14; in Switzerland
ai minori di anni 16.
[iv] In argot “saigneur” sta per
“assassino” e nella lingua francese lo stesso sostantivo sta per “sgozzatore”,
“sanguisuga”, “scannatore”, “flebotomo”; “saignée”, invece, è il “canaletto di
scolo” o la “piega interna del gomito” se non “intaglio” o “tacca”. E’
incredibile come il flebotomo , che è saigneur, finisca con
l’essere analogo archetipo al pappataci, che, frattale, come ricoprimento
o scala del diavolo?, è già nella losanga desiderativa del poeta, quando in La
22^ Rivoluzione Solare(Laboratorio delle Arti, Milano 1974) “transita con
intenzione inibita”[“(…)-il dubbio/si tuffa in acqua, cade/Sinus
Gallicus/analogie+simboli, il golfo del Leone/con effetto di
spostamento/pappataci transita/con intenzione inibita, brandelli stribbiati/con
cerimoniale di sotituzione/pappataci è sotto la branda/con espressione verbale
indefinita”: V.S.Gaudio, La 22^ Rivoluzione Solare, ed.cit.: pag. 33]
nella stessa raccolta chiusa dal diavolo che “osa sapere, ascolta/steso sul
fornice(vaginale)/ad arco succhia feticci di sangue”(18 settembre ’73)[ibidem:pag.
102] e Ludivine Sagnier non era ancora nata! Senza sottolineare il fatto che il
“pappataci”, il succhiatore di sangue, sia nella strofa in cui il dubbio si
tuffa in acqua e viene indicato il Leone, segno in cui Ludivine ha ben tre
fattori(Mercurio, Giove e Lilith francese) e che, cosa ancora più frattalmente
determinativa, il Mercurio del 16-17 luglio del ’73 in cui tanto scrisse il
poeta è sul grado 121, nell’orbita, ancorché fosse in movimento retrogrado,
dell’omologo pianeta di Ludivine Sagnier e Marte è sul grado che occupa Cerere
alla nascita di Ludivine Sagnier. Ci sarà, invece, da chiedersi se possa
esserci, tra il pappataci della 22^ Rivoluzione Solare del poeta e l’analemma
esponenziale di Ludivine Sagnier nel fotogramma immobilizzato, proiettati sul
Rapportatore Aquino, un esempio di moto browniano vero, per cui dire che il
“caos” ivi rappresentato è omogeneo perché D=2 e il piano viene riempito
uniformemente, oppure il volo browniano di Ludivine Sagnier, che succhia
libido, e del pappataci del ’73, che succhiava sangue, debba essere considerato
di tipo frazionario a persistenza media, e tutto sarebbe imputabile al nostro
simulatore pseudo aleatorio del 2009?
[v] Per questi riferimenti e
altri che, nel testo, attengono alla geometria dei frattali, cfr. Benoît B.
Mandelbrot, Gli oggetti frattali, trad.it. Einaudi, Torino 1987.
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