O cânone-iguana ou o cânone-ocaña?


O cânone-iguana


di V.S.Gaudio







La casa, sta entrando la casa in questi giorni, per “Propaganda Fide”, per l’equo canone in via Andegari a Milano dell’ex magistrato Di Pietro, la casa che non c’era per Robert Walser, “Il passeggiatore solitario” di W.G.Sebald, la casa dei fratelli Collyer nel nuovo romanzo di E.L.Doctorow[in uscita in Italia presso la casa editrice Mondadori il 15 giugno], la casa di Anna Maria Ortese, la misera casa sull’isola di Ocaña, la casa che è scrivere: “Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. E’ tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive o legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando – per ragioni pratiche – è sempre fuori casa, anche se ne ha molte. E’ un povero, e rende la vita più povera.”[“Un’intervista all’autrice” di Dario Bellezza, in: Anna Maria Ortese, L’Iguana, Adelphi Edizioni, Milano 2003: pag.194].


La casa, a partire da Scaiola, che, guarda il caso, è in Liguria che ha la prima casa, dove, a Rapallo, Anna Maria Ortese stava di casa, con la sorella, in quel famoso appartamento di “proprietà” di quella famosa banca di cui era presidente il marito di quella famosa amica scrittrice e che la sfrattò giusto in quei tempi in cui era al varo l’altrettanto famoso – ma altrettanto sconosciuto- “equo canone”, che non ho mai capito dove fosse domiciliato, se era una Legge, la n.392/78, allora perché era così misconosciuta? Nessuno dei poveri mortali, poeti, navigatori, migranti del sogno e del sintema dell’oggetto a, mangiatori di pizze, bevitori indefessi di miscela Leone, passeggiatori solitari,financo la famosa custode del Museo di Catanzaro [che nei Piaceri Singolari di Harry Mathews ama star seduta a masturbarsi] ha mai avuto a che fare con l’”equo canone”.
Chi scrive, negli anni della Ortese, affisse un manifesto in una poco ridente località balneare in cui chiedeva se , in quel posto o altrove, tale “equo canone” fosse stato visto, intravisto, anche di passaggio, insomma qualcuno ha visto l’equo canone? 
Nel paese di mia nonna, quella dello Zen, la Maestra dell’Arte dell’Irrigazione, che, se Sylos Labini disse che era il controllo dell’acqua per l’irrigazione all’origine delle mafie, qualcosa vorrà pur dire, no? Almeno per quelli che l’equo canone l’avevano visto, come il magistrato Di Pietro.  Quindi, bastava rivolgersi, ogni cittadino normale, ad un collega del politico attuale, per avere un contratto di affitto a Milano, a Bergamo, a Torino, a Napoli, a Roma, a Sanremo, ad Albidona, sull’ isola di S. Pietro, a Rapallo secondo il titolo I del contratto di locazione, capo I locazione di immobili urbani adibiti ad uso di abitazione, articoli 1-26, della Legge 27 luglio 1978, n. 392, G.U. 29 luglio 1978, n.211, Disciplina delle locazioni di immobili urbani.
Poi, quando venne fuori l’orrore perpetrato su Anna Maria Ortese, e sulla sorella,il sindaco non la conosceva, e non doveva conoscerla almeno per il 740, la copia che al comune passa o non passa? Avevano una scrittrice di cotanto nome e il primo cittadino della ridente e ospitale cittadina balneare ligure nulla sapeva che su quell’isola portoghese era “sbarcata” la signorina Ortese Anna Maria, di professione 8000, cosicché per portare avanti l’operazione di sgombero ordinato dalla banca le si dette il famoso vitalizio e così ebbe la casina a fine vita, dove avrebbe potuto finalmente tornare, e scrivere e cercare la calma, altro che quando le avevano sfrattate e facevano le ristrutturazioni e lei tornava a casa e scriveva, cercava la calma, perché chi scrive o legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Anche se ti hanno buttato fuori.
Arriva Di Pietro, o i pretori che all’epoca c’erano ancora, e invece di sequestrare i film di Pasolini, che, poverino, aveva tolto l’incomodo, lo avevano addirittura sfrattato dalla Casa Assoluta della Civiltà, provvedono ad applicare d’ufficio la legge dell’equo canone per tutta la gente che stava in affitto in ogni cazzo di posto della Repubblica dell’Amore e dei Cani.
Tanto che, guardate cosa è successo, con un mio amico ex pretore e con un commercialista tecnico alla ex pretura distaccata di quella circondariale di Castrovillari [dove c’era un mio amico poeta che provò a chiedere l’applicazione della Legge 392/78 ma la cosa andò avanti per cinque lustri e quando tolsero la pretura la cercò financo il tribunale, ma non la trovò mai, morirono financo gli avvocati, il locatore, ma la casa era lì, come quello scoglio era contornata da una brutta leggenda, probabilmente la leggenda dell’equo canone, ma l’anima gliarona è come quella lombarda ha sempre un sottofondo pratico, che, in qualche modo, è anch’esso bontà, con la terra e gli Averi degli altri, e che, se interpellata, farfuglia sempre, tanto che si capisce che la leggenda è un sopruso vero e proprio, che cioè quel posto non è un posto normale, altrimenti, diavoli o gliaroni, le carte l’avrebbero indicato, e in quel tribunale avrebbero rinvenuto la legge assoluta della Repubblica dell’Amore che, all’ epoca, era però la Repubblica del Petrolio della Madre,ma chissà perché io e quel poeta vedemmo che si trattava di gente impietrita], ci siamo messi a fare un calcolo, su quanto poteva venire l’affitto della misera casa sull’ isola di Ocaña, se ,in quel luogo arretratissimo che non era nemmeno sulle carte, ci fosse stata la legge dell’equo canone che, invece, vigeva realmente nell’ avanzatissima nazione dell’autrice de L’Iguana.
Andammo “a visitare la casa, che all’ interno appariva molto più grande e bella, nella sua tristezza, di quanto si notasse fuori. Vi erano, lungo un corridoio, molte altre stanze, e tra queste la sala di entrata. Tali stanze, il marchese mostrò appena attraverso le porticine socchiuse, erano in un indescrivibile e cupo abbandono, e sui muri alti e bianchi si riflettevano, fuori dalla grana del vetro di piccole finestre, tutti i movimenti del fogliame di alcuni alberi che, fuori, vento e sole, nel silenzio, agitavano. Mazzetti rossi di pomodori messi a seccare, polverosi libri, orologi fermi, qualche ritratto di antenato, armadi verdi dalle ante staccate… tutto ciò che si mostra di solito nelle vecchie case abbandonate, là era in gran copia, e questo faceva uno strano contrasto con l’affermazione del marchese, che la Iguana pensava a tutto, e teneva ordine. No, non vi era ordine; qualcosa lo rendeva impossibile, e solo apparentemente la Iguana era destinata a questo.”
Insomma, mettiamo che la casa avesse una certa superficie convenzionale, al netto delle pareti, di mq 200, considerando dentro quel 25% della superficie utile delle cantine e della terrazza, il costo unitario, o custo unitário, perché è chiaramente una casa ultimata entro il 31.12.1975, ha origine dal costo base, o custo base, di lire 225.000, l’isola di Ocaña la consideriamo meridionale, ci scusino i milanesi e i lumbard tutti, anche quelli delle province poste al confine, che va moltiplicato per i coefficienti correttivi, os coeficientes correctivos: o coefficiente correctivo della categoria catastale , ordem cadastral, l’abitazione è di tipo rurale, habitação de tipo rural, A/6, è : x 0,70(anche se poteva essere considerata abitazione tipica del luogo: A/11.: x 0,80); il comune dove si trova la casa, c’è una sola possibilità, meno di 10.000 abitanti, quindi x 0, 80; l’ubicazione nella zona agricola, a zona è agrícola: x 0,85; il livello di piano è terreno, o nível da superficie è terreno: x 0,90; per la vetustà, o grau da vetustade,abbiamo usato il coefficiente 0,500(vecchio di 50 anni e oltre si considera in Italia 0,700); per lo stato di conservazione, estado de má qualidade, stato scadente, è 0,60.
O senhor quanto è o aluguer ? O aluguer è justo. Qual è a duração do contrato? A duração è aquela legal. Legal? Da lei trecento noventa e dois/setenta e oito. Quanto?
Costo base, custo base: lire 225.000. Coefficienti correttivi, coeficientes correctivos: categoria catastale, ordem cadastral,A/6: 0,70. Comune:0,80. Ubicazione:0.85.Livello piano: 0.90. Vetustà:0,50.Stato di conservazione: estado de má qualidade: 0,60. Totale coefficienti correttivi: 0,12852. Che va moltiplicato per il costo base: x 225.000= 28.917, che è il costo unitario che va moltiplicato per la superficie convenzionale: x 200, e fornirà: lire 5.783.400, il valore locativo dell’immobile. Questo valore va moltiplicato x 3,85%= lire 222.660. Che diviso per 12, darà il canone di locazione mensile, o cânone de aluguer mensal: lire 18.555.O senhor, o cânone è justo? Che è quello del 1978, poi c’è l’aggiornamento al 75% della variazione Istat dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, verificatosi nell’ anno precedente, anche se riguarda ministri, politici , baroni universitari e magistrati. La seduta riprende. Il viaggio riprende. 
”Le tracce che Robert Walser lasciò sul suo cammino furono così lievi che hanno rischiato di disperdersi.(…)Non giunse mai a stabilirsi da nessuna parte,mai poté disporre di qualcosa di suo, fosse pure l’oggetto più insignificante. Non ebbe mai una casa né mai abitò a lungo nello stesso luogo, di arredi suoi non ne aveva-non uno solo- e, quanto al guardaroba, era fornito al massimo di un abito buono e di quello per tutti i giorni. Perfino di ciò che occorre a uno scrittore nell’esercizio del proprio mestiere, non c’era praticamente nulla che egli potesse dire suo. In fatto di libri non possedeva, credo, nemmeno quelli scritti da lui. Ciò che leggeva, di solito lo prendeva a prestito. Anche la carta su cui scriveva era di seconda mano. Così sprovvisto come fu in vita sua di ogni bene materiale, altrettanto distaccato si manteneva dai suoi simili”(W.G. Sebald, Il passeggiatore solitario, trad. it. Adelphi Edizioni, Milano 2006: pag. 9).

•[N.B. Questo testo è stato redatto per il blog dedicato ad Anna Maria Ortese:http://insonnoeinveglia.splinder.com/post/22851957#cid-61988705 , 
che, tranquilli,nel frattempo, splinder ha "sfrattato" con preavviso 
e il testo adesso sarebbe in mezzo al web se non l'avessi messo anche su "il post" 
all'epoca di sepe e propaganda fide...]•

VSGAUDIO
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Wordle: o canone iguana
La tagcloud-wordle randomizzata(se pinghi l'immagine hai il formato originale)
di questo testo che un  po' ricorda l'isola di Ocaña a pagina 82
dell'edizione Adelphi del 2003, se viene riposizionata così: