Joan , è Circe l'esemplare iconico con la tuta rossa?


JOAN AS POLICE WOMAN








6 luglio 2011



oggi pioveva
perfetto per dormire
così mi sono alzata
pensando di fare colazione
ma invece sono tornata a letto
un paradiso
quando mi sono svegliata
ero davvero riposata
la prima volta in questo viaggio
ho camminato per via latina
e via di porta latina
una delle mie strade preferite
con quelle mura antiche
che mi fanno sempre sognare
una delle macchine che passavano
era un piccolo camion della spazzatura rosso
si è fermato proprio vicino a me
così piccoli li avevo visti
solo a tokyo ed erano turchese chiaro
comunque…
ne è uscita una donna con
una tuta rossa con le bande arancioni fluo
aveva i capelli neri legati in una lunga treccia
e una sigaretta appesa
a un angolo della bocca
era magra, glamourous e tosta
ha controllato un bidone per vedere se era pieno
e poi è rientrata nel camioncino
ed è ripartita
volevo chiederle se potevo fare una foto
ma sono stata timida
era la cosa più tosta che abbia mai visto
come il personaggio di un film, brazil
sono passata dal colosseo
sempre mozzafiato
a volte penso sia
un miraggio
non sta davvero ANCORA in piedi
no?
turisti ovunque
mi ricordo che un mio amico
nato e cresciuto a Roma
non era mai entrato al Colosseo
e mi sono chiesta
io ho visitato le attrazioni turistiche di New York?
√empire state building
√circle line cruise
√stock exchange
√central park (ma non è solo un’attrazione turistica!)
√times square
√broadway show(s)
√statua della libertà
√the cloisters
che altro c’era
di sicuro niente come il Colosseo
intorno a quella rotonda magnificenza
ci sono quei pini e cipressi
sono proprio meravigliosi
non mi stancano mai
non vedo l’ora
di avere una casa
e piantarli in giardino
il concerto era ai giardini della casa del jazz
un gran posto dove suonare
e i pini erano in forma smagliante
siamo stati divorati dalle zanzare
durante il soundcheck ma siamo sopravvissuti
con le gambe quasi salve
il concerto è stato bello
grazie allo staff e al pubblico, meravigliosi
poter suonare per le persone su un prato
con i pini sullo sfondo
è difficile da descrivere
qualcuno che è passato dallo stand delle nostre cose
dopo il concerto ha notato che suoniamo a Roma spesso
e io ho risposto “certo! naturalmente!”
lui ha spiegato che roma è troppo a sud per molte band
e io ho insultato i musicisti che vengono in Italia
e saltano roma (!?)
come osano?
come possono?
sono triste per loro


VSGAUDIO says:
6 luglio 2011 at 13:43

Dentro un’isola qualsiasi, Malta, Sant’Elena, Capri,
Ischia, l’isola di San Pietro, ma anche certi quartieri di Roma,
Torino, Napoli, la vita scorre in una aristocratica attesa.
Non è priva di fascino né di inconvenienti.
Comunque sia, tutti sono continuamente occupati,
tengono la voce un poco più bassa e diventano un po’ più
cerimoniosi di quanto non sarebbero sul continente o nei paesini
dispersi sulle coste dell’Italia, con le dita allargate
delle loro stradine e con la loro libertà negativa.
E’ come scendere alla nave,
e la chiglia tagliò il mare divo,
drizzammo l’albero e le vele della nave negra,
a bordo portammo pecore e i corpi nostri
carchi di lacrime, e il vento in poppa
ci avviò con panciute vele,
di Circe benecomata arte fu questa.
E poi è come sedere sulla nave, correndo col vento
a vele tese fino a sera.
Spento il sole, ombra sull’oceano,
noi venimmo al limite delle acque profonde
né rotando alle stelle, né tornando dal cielo,
dopo la notte fosca venimmo al luogo
e qui Circe l’operatrice ecologica compì il rito
traendo la spada dal fianco e scavando il fosso
di un cubito quadro da cui anime dall’Erebo,
blande fanciulle, uomini dalle teste tartassate da lance di bronzo
predati in guerra trucidarono i greggi e avrei voluto gridar affrettato:
“Esemplare Iconico, come giungesti dall’oscura sponda?
Hai preceduto a piedi i rematori?”
E lei con parlar lento e piano, perché il padiglione
dell’orecchio in città e nelle isole si affina e si
arricchisce di una voluta:
“Ahò, ho dormito presso il fuoco di
Circe. Scendendo caddi per la lunga scala contro il barbacane
rompendomi l’osso del collo, e l’animaccia tua mandai all’Averno!”
Non sei dunque tu Circe e pur tenendo l’aurea verga, mi riconoscesti
ad orecchio e per prima parlasti:
“Una seconda volta? Perché? Uomo di torva stella,
t’alzi all’alba e visiti questo regno infausto, ma via dal fosso,
che devo spadellà”.
Ed io indietreggiai , mentre il canto e la chitarra di Joan
sovra mari oscuri giunge dall’oscura sponda “Forever and a year”,
infine gridai affrettato:
“Ma come giungesti all’oscura sponda?
Hai preceduto a piedi i rematori?”

· (da:Se fosse il Canto I di Pound…che precede a piedi i rematori forever and a year”) ·