Lamberto Pignotti, Driiing! ©
2012 · DEL LIBERTINAGGIO |
Era molto disperato quando si è presentato alla porta di lei.
“E’ permesso?”
“Entri pure”.
Lei lo ha trattato all’inizio con freddezza e cortese distacco,
studiando le sue mosse. Poi lo ha aiutato, protetto, capito. Successivamente lo
ha accarezzato, teneramente, baciato, coccolato. Niente sesso, ma quanto sesso
c’è in una carezza sottile, lui non lo aveva mai saputo. Lei ha lasciato dietro
di sé tutte le storie e una vita complicata. Lui ha capito tutto questo, e
sempre ha saputo che mai, mai nulla, sarebbe diventato reale.
“Chinò il capo sulla mia spalla”, lei mi racconta, “e quando mi ha
guardata sogghignando l’ho visto bene in faccia. L’occhio sinistro era
spalancato e aveva uno sguardo feroce; ma il destro era più basso e non completamente
aperto. E anche la bocca era stirata da una parte. Pareva uno che avesse avuto
una paralisi”.
“Capisco”, dico io. “Non ha notato altro?”
“No, finché non è scappato. Allora mi sono accorta che zoppicava,
trascinando il piede destro e appoggiandosi da quel lato”.
Dopo una pausa riprende veramente stanca:
“Mi lasci generalizzare, se lei mi consente, malgrado questa
esperienza di cui mi sento ancora acciaccata.
Non sono più abbastanza giovane, né abbastanza entusiasta, né
abbastanza generosa per ricominciare un matrimonio: la vita in due, se
preferisce. Mi lasci aspettare, adorna, oziosa, sola nella mia camera chiusa,
la venuta di colui che mi ha scelto per l’harem. Non vorrei sapere di lui che
la sua tenerezza, il suo ardore, non vorrei che l’amore, un amore continuo,
sconfinato…”
“Conosco molta gente”, dico dopo una pausa di silenzio, “che
chiamerebbe un tale amore libertinaggio”.
Alza le spalle irritata e visibilmente disorientata.
“Sì”, insisto. “Del libertinaggio!”
“La ringrazio; adesso andrò
al mio albergo per riflettere”, sospira lei. “Ma dopo ritornerò qui. Credo
proprio che accetterò volentieri quelle che fin d’ora mi appaiono da parte sua
come allettanti e ardenti proposte alternative”.
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