La Marrabecca di Mia Nonna dello Zen



V.S.Gaudio

La Marrabecca di Mia Nonna dello Zen




L’apparizione della Marrabbecca 
se fosse Cloë Sevigny

Di tutte le meraviglie della natura, la Marrabecca è la più notevole:“La Marrabecca era il mostro che stava in agguato nelle cisterne e negli stagni, nelle grandi vasche(le gebbie) che fungevano da serbatoio per le irrigazioni dei piccoli orti. Guai ad avvicinarsi a portata della vista della Marrabecca, questa avrebbe adoperato la propria facoltà di attirare l’imprudente, fino a farlo precipitare nell’acqua, quindi finire nelle sue fauci”[Mario Grasso, A mammadraa, a marrrabecca, u gnarrapau e u vecchiu cc’u saccu, in: Idem, Cu t’alliscia vol’u pilu?, commenti e confronti su modi di dire, proverbi, esperienze e saggezze popolari siciliane nel tempo, Prova d’Autore edizioni, Catania 2012:pag.122].
La pagina della Marrabbecca in:
 Mario Grasso, Cu t'alliscia vol'u pilu?


La Marabecca di Mia Nonna era ancora più incantevole del ruscello stesso da cui fu formata e riempita la cibbia.La sua presenza gloriosa al punto IGM 33SXE297134 del Foglio 222 IV S.O. della Carta d’Italia è la muta testimonianza di un’intelligenza più grande di qualsiasi altra che esista sulla terra, e in ogni caso maggiore di quella del Governo Monti. Come disse il poeta, “Solo Dio può creare una Marrabecca” forse anche perché il difficile è farla assomigliare al dinosauro Sarcinosaurus , che un po’ assomiglia al Patagosaurus, un po’ all’Aragosaurus, un po’ allo Psittacosaurus, la lucertola pappagallo, ma che, sostanzialmente, è il dinosauro del fardello, della soma, uno che se non ha un bisacco, come minimo,  a tracolla non fa apparizioni. La Marrabecca di Mia Nonna stava in questa cibbia del punto IGM indicato e anche un comune mortale, foss’anche uno gliarone, poteva sempre vederla perché stava lì nella cibbia secca a prendere il sole e senza ombrellone. L’ultima volta fu vista dal cugino spazzino, o operatore ecologico, dello gliarone massone che fu fatto sindaco e anche deputato al Parlamento della Repubblica di cui, vista come è andata la cosa pubblica,  all’attuale governo indicato, che, da allora, smise di spazzare le vie della città del trapezio, depose la scopa e cavalcandola, come Amelia della Walt Disney Company, fece ritorno al suo paese, il paese degli ombroni, dove sei mesi più tardi un Vecchio col Sacco fu multato per aver preteso di essere il terzo vecchio delle Tre Bisacce.
La Marrabecca, che non ha niente a che fare con a Mammadraa [che, invece, è nel torrente Saraceno che fu vista passare l’ultima volta a dorso di mulo e si narra che la bestia avesse un fallo talmente eretto che si pensò che fosse Gnarrapau in persona], intendo la Marrabecca di Mia Nonna dello Zen si dice che Ainea, intanto che era arrivato da Troia e Didone ormai non era più fantasma del suo oggetto a, l’abbia svegliata, ‘ché dormiva da cinque secoli, ma questa, assonnata e brontolante, lo implorò di farsi fare un blow job dalla Mammadraga 'chè lei voleva rimanere a letto per almeno altri 20 secoli.
L’apparizione di una Marrabecca di Mia Nonna è generalmente considerata di cattivo augurio, e difatti ha preceduto, prima, la sifilide, preservando solo quelli del gruppo sanguigno 0, perciò il poeta V.S.Gaudio, il medico della sifilide Jules Parrot e gli Indiani d’America, e, poi, l’Aids, preservando solo Mullis e qualche altro scettico, anche se poeta, pur non dotandolo di alcun premio Nobel.
Anche se nella pratica dell’ incubatio è inizialmente favorevole, pur non suonando il flauto né essendo compositrice di canti, se si presenta a metà del giorno la Marrabecca sembra che passi per l’inventrice, non dell’onanismo come Pan ma, del blow-job.
D’altra parte, mezzogiorno è, in genere, un’ora sessuale. Catullo non chiede alla sua amante(Ipsulilla) che gli ordini di venire da lei a mezzogiorno(meridiatum)?
In Virgilio non è a mezzogiorno, ora del canto delle cicale, che Coridone ricerca Alexis?
In Gaudio V.S., non è attorno a mezzogiorno, seppur a novembre, che il Poeta viene folgorato dall’allure di Sandra Alexis?
L’apparizione della Marrabecca è come quella di una Sirena, allegoria dell’ispirazione, e quando fa molto caldo, anche se non canta, altrimenti assomiglierebbe a Rihanna, se appare al poeta sfinito, è come se fosse Cloë Sevigny in “Brown Bunny”.
D’altronde, le Sirene in epoca ellenistica sono diventate esseri erotici per eccellenza; in epoca postmodena nella Magna Grecia, la Marrabecca  è una succube che approfitta del sonno dei poeti per praticar loro il famoso lapsus di Rachida Dati.
La Marrabecca, pertanto, non è il demone di mezzogiorno che si vede nei trivi, un po’ assomiglia piuttosto a Ecate, la tremenda, e non è detto che non faccia tramontare il sole in pieno mezzogiorno, specialmente se la cibbia è vuota.
Sembra che Lao-tse sia stato concepito come puro seme di sole entrato nella bocca della Dama di Diaspro, la preziosissima Vergine Yu-Niu.
Solo che la Marrabecca non dorme come questa ma è freneticamente attiva, vuoi per la sete vuoi per il caldo, e sta qui l’aspetto terrificante di questa incubatio: il poeta finirà con l’essere totalmente disidratato. Perché la Marrabecca è un demone liquido, che succhia i sogni e i fantasmi del mattino. La Marrabecca di Mia Nonna dello Zen si narra che non si chiamasse Diana ma Aurelia, e se era assetata, perché la cibbia era vuota da tempo, il poeta disidratato perdeva la parola e l’uso delle membra, e nulla mai avrebbe potuto renderglieli, neppure l’olio proveniente dalla tomba di San Martino, spalmato sul fallo pronunciando un sermone che renda vana l’insidia di quell’atto depravato.


L’aspetto umano della Marabecca
●La Marrabecca, quando appare con un corpo femminile, assume più o meno questo aspetto, con l’evidente segno fisiognomico della “marra” e del “becco”.




Gnarrapau fa l'indiano
Qui  all’abbeveratoio , che è il punto IGM 33SXE296134, un po’ più a ovest del punto della cibbia di Mia Nonna dello Zen, era possibile l’apparizione o il fantasma dello Gnarrapau, un misto di umano e di selvatico, un po’ caprone e con il fallo equino (che allude all’Heimlich dello Gnàvolo, che è il sedere in piemontese, come se fosse l’oggetto a appetito dallo Gnarrapau) , che si fa imprevedibile perversione quando viene fantasmizzato nei suoi passaggi al meridiano del proprio oggetto a . A volte lo Gnarrapau, per essere selvatico e più umano, non è che un “indiano”, una sorta di “marziano”, come lo intende la psicologia transazionale di Eric Berne, del proprio Habitat. Chi si disseta di solito non lo vede ma ne avverte la consistente  e inquietante presenza, specie se l’analemma esponenziale corrisponde al giorno critico del proprio ciclo fisico, emotivo o di risonanza.
Nella pagina doppia della Marrabecca, nel libro di Grasso,
c'è anche lo Sgnarrapau e u Vecchiu cc'u saccu
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