V.S.Gaudio ● Diamond-Demon 3


Il diamante più melodico,
le mani e l’anello vocale di Rebecca



 

Oh!l’erba bagnata di rugiada della prateria
in Calabria e in North Carolina
cercando Rebecca dopo che nel Tennessee e in Abruzzo
e dopo ancora in Illinois, in Puglia, infine
nella piana di Sibari abbiamo tagliato l’erba
nelle praterie dei bufali, raccolto mandarini,
abbattuto boschi, attraversato ponti, e strade e campi
e fu quel suono di una musica così piena
e per niente marziale, colpi di fucile
e fulgori dentro di noi come fuoco al centro
della terra e le acque sotterranee che
spaccano le montagne, qualcosa fa lampeggiare
il tuo anello così morbido che il fabbro pare
lo abbia saldato intorno alla quercia che c’è nel bosco
per farci dondolare su un’amaca il mio oggetto a
e la figlia del mio popolo distesa a leggere
nei pomeriggi  d’estate i fumetti della Lancio
e l’albero crescendo infine spezzò quell’anello
di ferro e così intanto che l’Heimlich è qui
tutto nel pianista nella polvere finì la giovane
donzella dell’anello e se c’è qualcuno che sorride
tutti gli altri leggono non negli occhi
ma nelle mani di Rebecca il vero messaggio
che ha questo splendore nella voce
come se fosse una stanza illuminata
e invece è forse l’anello solare di Bataille
che si occulta così bene tra fiori e mandolini
o organi e tra l’insalata e il caffè è il diamante
più melodico che ci sia per come improvvisa
l’amore e per come si lasci dietro le spalle
un cantico concluso che non è che
il rapito incanto della carne, o quel buon tergo di Merleau-Ponty
dove le nostre anime si immergono, più giù, più giù,
dove il tempo si cancella, e lo spazio
o è soltanto la sfera terrestre, o soltanto il cielo
che conosce il segreto del seme
che rende luminoso l’anello solare

(da: Se fosse l’anello solare di Rebecca? )

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