Contro-critica fantastica e fantasmatica
di Roma senza papa con le carte di Propp
di
V.S. Gaudio
I. Se volessimo fare un’analisi fantastica di un
personaggio, non che debba essere per forza fiabesco, e così scomporlo in
«fattori primi» allo scopo di rin-tracciarvi gli elementi per la costruzione di
nuovi «binomi fantastici» come face-va Gianni Rodari, e per inventare altre
storie, così disse, prendiamo la Befana(1).
E in Roma
senza papa(2) cosa prendiamo?
Il papa o Roma? Che non stanno, né l’una né l’altro, nelle fiabe, ma fa lo
stesso, anzi: eseguendo sul Papa l’esercizio, quantunque sarebbe stata più
paradigmatica nell’ordine fiabesco la Papessa, si potrà scoprire che l’analisi
può essere applicata a ogni sorta di personaggi, dalla Lucia dei Promessi Sposi
alla Julie o alla Sarrasine di Balzac, al Damín di Volponi o, anche,
addirittura, alla Enrichetta, così è chiamata Enia nella prima traduzione
italiana, di Pornografia di Gombrowicz, se non alla Mamá Grande di
García Márquez.
All’analisi,
il Papa, di Morselli, come ne abbiamo cavato gli oggetti della libido
ubiquista, avrebbe questi fattori primi:
-
l’Angelo Stuart
- le
Mule irlandesi
-
Zagarolo.
Per
quanto sia apparsa anche la banana di Enrico VIII, nell’eterotopia dislocata(3) è il doppio
bordo delle mule irlandesi che ha fatto inciampare il critico in qualcosa che
gli faceva comprendere che il fallo significante progredisce così tanto che
sente il bisogno di giocare continuamente con l’angoscia; e così le banane di
Enrico VIII entravano in campo perché, trattandosi della scena della traccia
cancellata di Giovanni XXIV, che era nell’ordine paradigmatico delle due mule
irlandesi giuntegli in dono dall’Isola dei Santi, il luogo dell’Altro è al di
là persino di quello che può apparire nel ritorno del rimosso, il più lontano
possibile non è Macondo ma è Zagarolo.
1Cfr. RODARI G., Analisi della Befana, in ID., Grammatica
della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Einaudi, Torino
1973.
2 MORSELLI G., Roma senza papa, Adelphi, Milano 1974.
3 Cfr. GAUDIO V.S., L’eterotopia dislocata. La libido ubiquista
delle Mule Irlandesi e la Fine-stra di Morselli, in Morselliana, a
cura di GAUDIO A., «Rivista di Studi Italiani», n. 2, 2009,
http://www.rivistadistudiitaliani.it/articolo.php?id=1481 . Nel Glossarietto,
l’eterotopia dislocata è così definita: «Eterotopia dislocata L’eterotopia
dislocata che viene a costituirsi da una privazione, o da una esclusione, ha
una mancanza che è l’in più della cascinetta per le due mule irlandesi
che, precisamente, pone l’alternativa o l’Altro o il fallo, che se, però, viene
reso positivo, o assume un altro senso, e vuol dire allora che l’uno è
sostituibile all’altro in qualsiasi momento, che, per quanto questa
costituzione del campo dell’Altro come mancanza sia il (-φ) che entra
dall’orecchio, che è iperdulico, l’abbiamo visto, perché si possa udire quel
che c’è nel campo dell’occhio nascosto dietro l’universo spaziale, nei Giardini
della residenza papale, avrei dovuto presentarvi alcune immagini di mule
irlan-desi, che, per quanto possano produrre un inquietante Unheimlich,
non avendo uno stadio dello specchio, e perciò essendo private del narcisismo,
non sono nell’esclusione che è data dal peso di libido ubiquista che il
narcisismo necessariamente sottrae al soggetto» [VSG].
[…]
Leggi tutto
in: