L'analemma figurativo

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L’analemma figurativo è questo: nell’attimo della sospensione obliqua, ciò che ti guarda è là da dove ti vede e, inversamente, ciò che guardo-dice il pittore, il fotografo o il poeta- è ciò che vuole vedermi, ma lo dice anche la Glaneuse-H, nel quadro di Millet, o la Mila-H, con la canna-meridiano che lei stringe, asse e ora del bonheur, che in questo momento in cui prende al laccio il desiderio del pittore, è questo che dice: Vuoi vedermi da dove ti guardo? Ebbene, guarda, è questo!
Dà, lei è l’analemma, qualcosa in pasto all’occhio, nella geometria del contesto nella prossemica della scena che la definisce, ma invita colui a cui il quadro è presentato a deporre là il suo sguardo:
l’analemma figurativo è l’effetto pacificato della pittura e della fotografia, un effetto parzialmente gratificante; viene dato qualcosa non tanto allo sguardo quanto all’occhio, qualcosa che comporti abbandono, deposito, dello sguardo.
L’analemma è come l’oggetto flottante magico, solo che è una misura esponenziale, una equazione figurativa(corpo, parte del corpo, presenza del corpo, sospensione del corpo), è questo, da dove ti guardo, ed è questo il luogo del desiderio che è colto al laccio, ed è là da dove ti vede, l’analemma irradia il fantasma fallico ed è là da dove vede il desiderio che guarda e che per essere così angolare o così sfavillante è perché, essendo riempito del fantasma fallico, trabocca, sta traboccando, o si fa equazione esponenziale.

(da: pingapa.photostimmung-l’analemma-figurativo)
theonlymagicleftisart:
(Mike Bailey-Gates)