26 giugno 2010
Il caso Brancher, certo. Ma personalmente sono più colpita dal caso di Giulia Bongiorno, che dopo tre anni ha “perso” la rubrica sui diritti delle donne che teneva sul settimanale della Mondadori “Chi”, diretto da Alfonso Signorini. La cancellazione di “Doppia difesa” (questo il nome della rubrica, gestita insieme a Michelle Hunziker) è avvenuta con modalità tali da avvalorare il sospetto una meschina ritorsione per il ruolo politico svolto dalla Bongiorno in Commissione Giustizia. Le autrici non sono state preavvertite né contattate dal direttore. Alla Hunziker è stato fatto sapere che la sospensione della pubblicazione è stata decisa all’improvviso per vaghe “ragioni editoriali”. Insomma, è piuttosto evidente che la scelta risponde a logiche diverse da quelle giornalistiche.
“Doppia difesa” non è solo il nome di una rubrica, ma anche di un’associazione fondata da Giulia e Michelle, molto attiva a tutela delle donne vittime di violenza e discriminazione. Il lavoro portato avanti dal gruppo è stato, tra l’altro, uno dei fondamenti della legge contro lo stalking: una delle poche riforme “vere” di cui può vantarsi il centrodestra. E Giulia Bongiorno è un modello di impegno professionale e politico che fa onore alle donne, di qualsiasi schieramento siano. Per questo sono colpita dalla meschinità del suo siluramento. Se fosse quel che sembra – una piccola rappresaglia dei “berluscones” contro una personalità forte – tra l’altro indicherebbe una debolezza insospettabile e deprimente.
VUESSE GAUDIO ERA UN COMUNISTA OTTIMISTA?
Mi perdonerà, la Signora Perina, se, avendo già notato nel suo Blog il tema del dramma che colpiva due emerite professioniste dell’economia italiana private all’improvviso – e senza preavviso, quale non abituale omissione!- dello spazio concesso alla loro encomiabile associazione, mi sono permesso di intervenire prima sull’Espresso, nonostante i limitativi 1000 caratteri concessi(ma era lo stesso gratis).
Ora, sempre insonne per l’angoscioso interrogativo, che mi si è svegliato grazie a questa prevaricazione del giornale gossip del Presidente dell’Ottimismo nella Repubblica dell’Amore: “Vuesse Gaudio era un fottuto comunista?”. E qualora lo fosse stato, cosa gli avevano dato i compagni comunisti? Ovvero: questo autentico fesso costituzionale era talmente fesso da fare il comunista collaborando con l’ottimismo che lo ha sempre contraddistinto(altrimenti come sarebbe arrivato a darne conto oggi?) e che era tutto implicito ed esplicito nel suo nome al rotocalco dell’edonismo postmoderno o postmonarchico, quel che si vuole, che prese le vesti di “Noi”, il settimanale degli Italiani?
Avvenne dunque, e non era trascorso ancora un anno da questa commutazione [“Chi” che si mette in copertina al posto di “Noi”, con il vestito nuovo, che, se andate a vedere al Tribunale di Milano,è questo il nome della testata registrata, almeno fino a qualche anno fa] che l’allora direttore responsabile Signora Silvana Giacobini, una che di ottimismo se ne intende, fu così ottimista una mattina di dicembre(così mi faceva stare allegro per le feste) da decidere di farmi conoscere finalmente la sua firma- che, naturalmente, non era apposta in nessun contratto che poteva riguardare un tal collaboratore seppur così dotato di nome ottimistico- in un fax con cui mi toglieva immediatamente la rubrica [che, addirittura, per “Noi”-mamma, vuoi vedere che “Noi” era più ottimista e amorevole?- era stata anche doppia!].
Da lì, venne la mia totale defenestrazione dall’industria editoriale del capitale lumbàrd e dell’esattoria milanese, metta che lavoravo, in alcuni periodi, per almeno dieci case editrici, da allora, pian piano ma abbastanza veloce, più nulla, ma tenni duro, che vuole?, spalleggiato dall’assenza di un cosiddetto sindacato dei giornalisti, che aveva avuto come tesoriere un prelato e che ora è vescovo in qualche diocesi(che sono sul territorio italiano, le posseggono e poi se ci fanno i fatti loro dicono che sono nel Vaticano), e con l’aiuto dell’Ordine, che, naturalmente, giacché lavoravo molto se non troppo, mi notificò che all’unanimità il consiglio riunitosi in piazza Municipio (la sede era da tutt’altra parte se non in una casella postale!), cioè fuori proprio in piazza in una città da non nominare che è meglio, mi cancellava dal mitico e ottimistico Albo dei Pubblicisti perché…dovevo accedere all’Albo dei Professionisti, no, non notificarono niente all’editore o agli editori, via ti cancelliamo seduta stante e poi tu che sei sempre stato per la “descolarizzazione della società”(ma che fesso autentico!), se lo ricorda Ivan Illich?, vedi un po’ se ti aggrazia di farti l’esame di stato, tu e il tuo ottimismo!
Ora, mi perdonerà ancora, certo, io non posso credere che la Unzicker, come paventava l’Espresso, possa essere diventata comunista, né che la Signorina Bongiorno, deputato al Parlamento e con codice attività 8400 , non siano ottimiste: una, la showgirl, si dice ancora così?, è sempre allegra e sorridente, e, mi perdoni Lei e la Signora, quasi dotata di un eros gioioso(non oso apporle “gaudioso” che è un po’ da nirvana cattolico che, visto quel che passa il convento, gira un po’ intorno ai misteri della “manomorta” e di “Propaganda Fide”); l’altra, pur essendo più seria, ci mancherebbe vista l’attività, ha, però, il cognome dell’ottimismo che si vede dal mattino…
Certo, il tema della rubrica non è ottimistico, ma allora perché gliela fecero fare e, suppongo, con tanto di contratto?
In definitiva, chiudiamola qui, perché, Flavia Perina, non rilancia nel suo Blog la solidarietà a Gasponi, a cui hanno pignorato la casa -che certo non gli è venuta dai proventi dell’attività pubblicistica- e che da tre lustri sta vivendo un inferno perché costretto a pagare 500.000 euro agli orchestrali dell’Accademia di Santa Cecilia per aver riportato il giudizio, ancorché momentaneo e “umorale”, del maestro Sawallisch
(http://www.giornalismoedemocrazia.it/2010/04/08/il-direttore-critica-lorchestra-di-sceciliamulta-di-500000-euro-al-giornalista/ )?
Incredibile: da una verifica fatta l'11 maggio 2018 appuro che questa pagina, o tutto il blog di Flavia Perina, in quel de il Post non esiste più:
(http://www.giornalismoedemocrazia.it/2010/04/08/il-direttore-critica-lorchestra-di-sceciliamulta-di-500000-euro-al-giornalista/ )?
Incredibile: da una verifica fatta l'11 maggio 2018 appuro che questa pagina, o tutto il blog di Flavia Perina, in quel de il Post non esiste più:
OOOPS!
La pagina che stai cercando non esiste, oppure si è rotto qualcosa.
Prova a tornare in home page per leggere le ultime notizie.
Prova a tornare in home page per leggere le ultime notizie.