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Che
ne è del diritto della proprietà
di mio nipote il poeta?
Vorrei
citare al riguardo un testo di Kant, tratto da Per la pace perpetua, che richiama al “diritto della proprietà
comune della superficie terrestre, sulla quale, in quanto sferica, gli uomini non possono disperdersi all’infinito,
ma alla fine devono sopportare di stare l’uno al fianco dell’altro;
originariamente però nessuno ha più diritto di un altro ad abitare una località
della Terra”.
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Se quello che Paul Ricoeur chiama l’”abitante stanziale
della nazione” è uno gliarone e sappiamo che lui ha più diritto di mio nipote,
che è straniero perché non avendo il cognome di appartenenza non ha nemmeno la
nazionalità, ad abitare la località della Terra in cui hanno formato l’atto di
nascita di mio nipote, questo abitante stanziale della nazione, giacché non può
disperdersi all’infinito, e avendo il diritto di abitare una località della
Terra, una volta occupatala, tutto quello che afferiva al diritto alla
proprietà di mio nipote, essendo stato fatto abitante stanziale della nazione
nella stessa località occupata dallo gliarone, sarà trasferito e inglobato alla
proprietà infinita dello gliarone?
[→ da: Mia Nonna dello
Zen│Se l’articolo 22 della Costituzione
è stato violato, il diritto della proprietà è dello gliarone ?]