Jeanne
Damien, in jeans e hunter boots , che ha del selvatico-domestico ed è piena, lo muove
convinta, è nello stato di Zâr,
lo stato di posseduta omologo a quello di tentazione sessuale: “Lo Zâr, quando discende dal suo
cavallo attraverso il gurri, è come un marito che si unisce alla moglie
nell’atto carnale”[1].
Dal
solstizio estivo, nell’angolo del glande del desiderio di S.Giovanni, alla
Fiera della Perdonanza, al Fratel Glande, al Capocchione Benedetto
dell’equinozio, il tempo della Grande Braderie d’Automne.
Jeanne va
alla Grande Braderie come se andasse alla Fiera della Perdonanza per la notte
del Capocchione Benedetto.
Jeanne, si
raccomanda a Saint Côme
perché “lo vuole così”, e nel giorno della Perdonanza il desiderio, che si era
destato e che lei aveva destato, viene soddisfatto: il Poeta, difatti, nel
giorno della Grande Braderie d’Automne,la “fantasmizza” celebrando spontaneamente
come se fosse uscita da sé dall’inconscio che aveva chiuso l’heurt
dell’incontro del solstizio, con il capocchione in culo e in figa, al modo del Maestro della Fiera
della Perdonanza, il Capitolo, e Jeanne sente, nello stesso momento, il cazzone
che la sconquassa, fantasma covato dal solstizio: il Gran Carillon in concerto
con le 70 cloches suona il ringraziamento a Saint Cosme:”Così lo vuole e così
lo sta prendendo: il capocchione benedetto sia il godimento di Jeanne ad ogni
suonata del desiderio”.
Lo Zâr l’ha presa. Dicendo “il Poeta
è il mio cavallo”, si piega all’indietro e canta. Poi si mette in ginocchio, le
cosce ben divaricate, il culo dolcemente poggiato sull’ombelico del Poeta, che
entra tra le stanghe e vi si piazza in modo da aver le anche tra le cosce della
donna; lei impugna lo strumento del bonheur, lo mette in funzione, e fa tutti i
movimenti che le ispirano i suoi gusti, e il desiderio di fottere e di essere fottuta. Sono tanti i modi di lavorar di culo della Jument de Compère Jean, la
Jument du Solstice qui va à la Braderie d’Automne.
Le
carilloner, questo suonar a festa, lo scampanellare, è anche “le carilloner du
Con”, questo atto “chambert”, c’est-à.dire bavard et indiscret, con cui si
annuncia al mondo che è in atto lo “chambardement du con”.
Le poète chambré à Chambéry avec une
dameaguichante qui le carillonne le cas; Madame chambrée à Chambéry avec, ou
sans, un poète chambert qui le carillonne le con, son Calibstrix, le gros
carillon de Chambéry qui au samedi chambarde 70 cloches par chacun des deux
Angelus.
Sylvie Crozet, Claire Cavalcanti, Jeanne
Damien, Blanche Wienec,Silvia Crocetti, Valérie Andesmas, Bridget Mare, la
Pigeonne lyonnaise, le Grand Carillon de Chambéry est pour elles qui sonne, il
est le concert du con savoyard, le con du carilloné, la foire du Bonheur, la
Grande Braderie de Printemps et d’Automne, ma anche le marché du Noël, les
Estivales du Château des Ducs de Savoie au solstice de juin, c’est la Foire du
Calibistrix.
[1] Michel Leiris, La possession et ses aspects théâtraux chez les Ethiopiens de Gondar,Paris 1958 : pag.80.