Indimenticabile
fu l’incontro con Ch’ien Chung Shu, un altissimo personaggio cinese,
impossibile da avvicinare. Nemmeno la nostra addetta(una grulla con le stigmate
della gaudente-sussiegosa “prima repubblica” cui mi affidavo per fissare gli
appuntamenti) era mai stata degnata di attenzione. Lei abbozzava, e fu talmente villana da telefonarmi a mezzanotte, per
chiedermi se poteva “accompagnarmi”, imbucandosi alla romana, una certa
dott.ssa *(ora potente sinologa). L’illustre personaggio mi aveva ricevuto
subito riservandomi venti minuti, ovviamente solo in quanto latore di un’importante
lettera dall’Italia. Ero arrivato con la lunga macchina nera e autista(sempre a
disposizione, previa presentazione di un magico tesserino). Quest’uomo
vestito modestamente della divisa di Mao, eppure elegantissimo, mingherlino e
quasi sofferente, mi ricevette sulla soglia del piccolo appartamento, certo non
degno del suo alto rango; dopo i cordiali
convenevoli, e affidatomi il messaggio di risposta, mi concesse(metà in
inglese, metà in francese) anche una breve intervista, rispondendo in modo
originale e penetrante. Alla domanda: “Cosa pensa dell’attuale produzione
letteraria europea?” Rispose: “When a new
book appears I read an old one(Quando esce un nuovo libro io leggo un libro
vecchio)”. Frase altamente polisemica su cui poi riflettei a lungo. Ne
scrissi anche sulla rivista “Zeta”. Alla domanda: “Quali
sono i più importanti fatti storici degli ultimi secoli in Europa?” rispose: “Il fatto più degno di nota è la Rivoluzione
Francese, ma è ancora troppo presto per formulare dei giudizi definitivi”. Venendo poi a
parlare del Maoismo, laconicamente disse solo: “Temo che non durerà a lungo, comunque non più di due o tre secoli”.
(…)
èda: luciano troisio, nuvole di drago.un’idea della cina, in: idem, nuvole di drago.
otto itinerari asiatici, edizioni il
foglio, piombino 2009 ░