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L’amore poetico di Benedetta La Froscia™
by Gaudio Malaguzzi
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Benedetta La
Froscia, quando seppe che sua cugina Bernardetta[1] s’era
messa a pomiciare con Enzuccio De Gaudio o Gaudio, il poeta della cosiddetta
razza dei Parrotë[2], disse
sconsolata alla sorella:
“Hai visto
Enzuccio che m’ha fatto?! Gliel’ha messo a Bernardetta!”
La sorella: “Come
gliel’ha messo?”
Lei: “Come
cazzo vuoi che gliel’abbia messo?”
La sorella: “Ma
io intendevo: che ne sai se glielo ha messo?”
Lei: “Me lo
dice il culo.”
La sorella: ”Il
cuore, vuoi dire…”
Lei: ”Il
culo, voglio dire!”
Insomma,
Benedetta non l’aveva presa per niente bene, se l’era legata al dito, anzi di
più. Non perdeva occasione per gettare sui poveri ragazzi in relazione fiele e
odio. A chiunque incontrava in quei tempi, fosse anche una lontanissima parente
proveniente dagli altipiani dell’Albania se non del Montenegro: “Hai visto che
m’ha fatto Enzuccio? S’è messo con quella Bernardetta la zoccola!”
E chiunque
chiedeva esterrefatto: “Bernardetta la zoccola, chi?”
E lei: “Bernardetta
La Froscia, quell’autentica grande troia di Sibari!”
La sorella
cercava di rincuorarla: “Benedetta, vedrai che prima o poi si stancano…e poi,
magari…un pensierino con te lo fa pure adesso…”
Lei: “Ma vaffanculo,
tu e il pensierino!Ma non capisci che quello glielo mette alla Bernarda, se la
imbragalla la ciuccia! Che me ne faccio del pensierino, io voglio il bragallo
di Enzuccio!”
La sorella: “Bragallo…Si
fa presto a dire bragallo…e metti che ce l’ha piccolo…lo sai, i poeti, a parole
gonfiano palle, cazzi e camere d’aria…poi, quando vai a vedere che aria tira,
hanno un pistolino che manco i cetriolini sott’aceto di cui fa la pubblicità
quello della merda delle galline…”
Lei: “Che ne
sai tu dei poeti e dei cetrioli, e poi di Enzuccio. Enzuccio ce l’ha grosso ‘u
tràngull. Lo so. E’ poeticamente superdotato. Gli fa fare dei versi al fallo e
l’innaffia il cetriolo che tu non te l’immagini manco!”
La sorella: “I
versi, quelli te li raccomando…Ma dài, Benedetta, svegliati: i poeti un giorno
tirano e sparano cazzate, e vengono subito e magari sbagliano bersaglio, un
altro giorno riprendono fiato, vai a vedere e s’è sgonfiato, il terzo giorno
scappano via che non viene su nemmeno se sei Brigitte Bardot!…”
Benedetta: “Ma
quale Brigitte Bardot!Mi ci cambieresti con Brigitte Bardot…io sono un pezzo di
fica che la Bernarda sai dove me la metto, quel fottuto poeta è un babbeo!”
La sorella: “Benedetta,
guarda che Bernardetta è una supergnocca, quella altro che poeti e cazzi
metafisici, ci vogliono cazzi per cento giumente!”
Benedetta: “Ma
vai a cacare, ‘sta stronza! Se per lei ci vogliono cazzi per cento giumente,
per me ci vogliono minchie per millecento troie di Sibari, che, lo sai, sono le
porche più grosse e più marrtranguj[3]!”
La sorella: “Appunto.
E allora tu che te ne fai del poetino?”
Benedetta:”
Me lo faccio come dico io, che tu sì che sei un’altra froscia che non sapete
dove sta di casa il cazzo di un poeta!”
La sorella: “Se
è per questo, Enzuccio una simpatia per me ce l’ha sempre avuta…e anch’io…”
Benedetta: “Tu
sei più zoccola di Bernardetta e più froscia, perché non vi mettete insieme così Enzuccio sa dove andare a pesca?”
La sorella: “Benedè,
vatti a coricare, sorellina mia, Che, poi, domani è un altro cazzo.”
Benedetta: “U
cazz’i mammita!”
La sorella: “E
‘i sorëta, quilla
zoccola!”
Benedetta: “Sorama
è bella e bona, ma ‘a sora è chjù bbona ancora…”
La sorella: “Ma
‘sta tappa…”
Benedetta: “Shtupë…Ha
parlato la “tappina”…e vogël shtupë!”
La sorella: “Se
io sono una tappina, tu sei una ciabatta…Pantofël!”
Benedetta: “La
ciabatta è sempre più grande della tappina…Pantofël është me e madh se vogël-shtupë!”
La sorella: “Ngagaz
o Parrotë?”[4]
[1]
Vedi Bernardetta La Froscia.
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[3]
Sta per “Pigliacetrioli”.
[4] E’ offensivo; riferito a
Enzuccio: Ngagaz starebbe per “DeGaudio”,
che è cognome di matrice zingara e perciò per il salvacondotto di Papa Martino
V agli zingari quel “de” aggiunto è
pretenziosamente nobiliare, della nobiltà nera; Parrotë equivale a “senza ruota”.Ovvero: se
fosse Ngagaz e De Gaudio, Enzuccio sarebbe affiliato alla nobile schiatta degli
zingari ; essendo soprannominato Parrotë,
non ha la ruota degli zingari, non è nell’ingranaggio della bolla papale di
Martino e nei proventi delle Tre Bisacce, per questo ebbe il nome Gaudio, anche nel presunto battesimo.