È l’ Universo?
(Ovvero
l’era
del robot)
Lettera
confidenziale di Sara Smigòro a Jole
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Cara Jole più oggi che ieri
leggo spesso le mani ai passeggeri
mi capitano bestie sotto gli occhi
mostruose, a piedi … altre sopra cocchi
del Potere sinistro dei finocchi.
Ti racconto dell’ultima visione
che ancor m’abbaglia gli occhi e la ragione:
mi apparvero da cani erano polli
grassi enormi da darli per tacchini
bipedi dunque impossibili cani
code a ruota a colori da pavoni
come antichi accademici baroni
di lungo corso.
Ahimè mi allerta al morso
il falso cane-pollo e a tutto un sorso
vedo pure nei social-network
il ricorso al ridicolo o allo shock
un circo coi Pierrot coi Pulcinella
per dire quella smania senza fine
che induce le galline a ovulare
e le donne a figliare.
Tutto un pasticcio è il mondo e i suoi contrasti
i deserti si estendono più vasti
solitudini e guasti falsi e droghe
nelle botti son fradice le doghe
i comunisti divenuti spie
tramano a cerchio chiuso e … in sacrestìe!
la luce è ombra il buio è a gogò
l’uomo è finito - è l’era del robot -
dirlo fa bene ma non c’è più verso
la scienza si vergogna
c’è odore di carogna …
è l’Universo?