Le
mura e gli archi,
i pini
ad ombrello,
le
scalinate e il biondo fiume,
irripetibile
caleidoscopio
di
immagini ritmate
dal
saliscendi della storia,
memoria
e tesori si affastellano
sempre
rinascendo il paesaggio
pur
nell’assalto delle periferie.
Questa
la terra cercata
questa
terra troppo stretta per tanta storia
questa
terra che lo sguardo chiude,
dove
l’animo rimane leggero e spazia
con
calma alla ricerca di una costola,
questa
la terra affascinata da un ordine
che
smaschera l’esistente disordine?
Oppure
dovremo andare più lontano,
correre
ancora per spazi più larghi,
traversare
pianure e laghi e mari e coste
battute
dal sole e dalla spumeggiante marea?
Solo
l’andare e il continuo provare
garantirà
il nostro reclamo.
Riprendere
la borsa e la sacca e muoversi svelti
al
marciapiede nove dove sta per arrivare un treno
che
porterà verso posti circondati da pianori e
ondeggianti
montagne e piane avvallate di gelsi
che
solcano come ondate la terra, ovvero come vagoni
delle
montagne russe che calano rapidi e sterzanti
sul
pelo della curva a riprendere la salita con potenza
per
discendere ancora verso la dirittura finale.
Questo
treno pulito e luccicante è verde rosso e bianco,
ha
come stemma un coccodrillo verde con gli occhi gialli:
è buon
presagio perché indica che si mangerà lo spazio
in un
tempo brevissimo, divorandosi rotaie e chilometri,
depositando
i passeggeri alla prenotata meta.
Ripresa
la corsa tra tralicci e pantografi, veloce e cadenzato
se ne
va il treno del coccodrillo, sfrecciando alberi e case
dalle
finestre ribattenti la luce sebbene tirate sono le tende,
tende
corpose, di tela rossa a goffi ricami, grezza
e poco
gentile alla guancia che si appoggia
per
stendere i muscoli, guardare gli oggetti che volano via.
Nel
tendenzioso scompartimento a salotto, pochi i viaggiatori,
ben
disposti a stare comodi e godere delle ore a disposizione,
intrattenendo
parole, spuntini, letture nient’affatto accurate
nel
continuo cambiare di posizione, nell’aggiustarsi una gonna,
nel
sistemare una gamba, nel modellarsi una giacca, nel rimuovere
un
gilet scompaginato per un principe di galles classico.
Viaggiare
in treno ..... usare questo strumento rassicurante .....
poco
avventuroso e molto dondolante .....
non
altri mezzi ..... non avventure ..... una diversione .....
a meno
che si viaggi fisicamente e con la testa
si
rimanga seduti sul divano, fumando in santa pace,
bevendo
con piacere del vino, con i piedi caldi,
senza
preoccupazioni e rimescolamenti nella coscienza
un
poco appannata che si addormenta lenta.
Roma è contenuta in “Momenti”(1998)
che è la terza parte di