Dedicato ad Harry Mathews,
che,
a Chambéry, con Georges Perec, Danièle Sallenave e altri,
fece,
in una libreria, nel 1981, una lettura di Plaisirs Singuliers.
I
nomi dei personaggi sono fittizi; i nomi dei luoghi, degli spazi, delle vie,
delle
fiere,dei mercati,delle manifestazioni,
i tempi(i samedi, les dimanches, i crepuscoli,
l’Angelus meridiano e del vespro),
gli
equinozi, i solstizi, le stagioni, il Grand Carillon sono quelli di Chambéry.
I
personaggi in sé sono tutti di Chambéry o a Chambéry: difatti, i piaceri
singolari che essi danno o fanno sono stati presi, o raggiunti, a Chambéry.
La
donna, che esplicò in quel reading del 1981,
le modalità con cui si procurava l’orgasmo, è
l’archetipo di ogni personaggio, ovvero è lei l’ Herkunft del Grand Carillon de Chambéry.
A
lei va, altresì, dedicato questo nostro Chambonheur.
A
Lei, Elle, del cui “piacere singolare” non v’è
traccia né testimonianza, e che, per questa ragione, è ancor di più
riconoscibile in ognuno dei corpi chambériens, individualità “differente,
rifratta, senza privilegi”,
l’anonima
che, di corpo in corpo, si costituirà, al grado elevato del mou savoiardo,
come
l’assolutezza
anonima,riconoscibile, sì, in ognuno dei
personaggi
femminili,
ma riconoscibile, soprattutto, nella differenza, rifratta, senza privilegi, di
tutti i personaggi femminili.
V.S.GAUDIO│©
2004