1▄
ma che sei ?, al traguardo
dell’abitudine, alla noia, alla solitudine in coppia
una ragazza kirdi, una rilevazione
energetica del suono
una soluzione irriguardosa indenne
una costa del Camerun che si butta
nell’Atlantico
e un appello di separati
sull’avvenimento della distruzione,
una dannazione passata integra e
malata
una meraviglia selvaggia elettrica
con quei denti aguzzi, irridenti e
pravi
che cadono da una bocca, che è
l’Africa più vicina,
l’ultima castrazione turistica,
ma che sei?
acerba, affollatissima terra
favolosa
che fotografa e s’ammala
per i suoi mali di donna in sé,
contaminata che aggredisce e sbrana
un mito nuovo per natale
uno stampato su cartoncino
….
(31 dicembre ’72)
2▄
quando vai a trovare, a cercare, il
tuo uomo
metti l’abito bianco,
metti una possibilità d’avidità
porta con te il rasoio per la barba,
metti le calze nuove, o le scarpe
un pizzico d’aria voluminosa, acida
compra un quaderno, un dopo-barba,
esci senza figli, attenta a Marte,
Urano in fondo adocchia l’occhiello
e compra un garofano –
passa dalla banca, prelevi…
non nasconderti nella funzione del
guscio
portagli una sciarpa, compragli
un arcobaleno, una Tv, un
telegiornale,
pure una politica
-
Non
dimenticare di fare il pieno
il mov imento egli lo cerca in te
in ogni fibra sei una Shakti
che ha fatto lo shampoo due ore fa
appesa al collo, sei un sacramento
un adattamento in alta misura
ai gusti popolari,
noi dal coito usciamo alla fine
dell’anno,
un anno civile verso i 280
gradi zodiacali,
in contatto con il mondo
-
Sadayatana
–
alle 20.15 stavi preparando l’albero
con due secchi io correvo, a luci
colorate, candele, palle, palline, pigne –
per l’acqua calda andavo in cravatta alla doccia per
lavare calze,
noi
una trasposizione di ogni dominio d’amore
un’acqua, una roccia lucidata a
sangue, una schiuma sporca
che copre e galleggia, una brutta
storia di suicidio
-
so
che aspetti la busta rossa
ci stanno davvero tante strade,
tante possibilità di camminare abbracciati
preti non cristiani, poeti
ma aspetti, lo so che aspetti in
pantaloni grigia:
sei tanto dignitosa, o bella di
dignità
sei come un’attesa, una specie di
sala
dov’io barbone vengono a riposare, a
dormire
lo so che aspetti
che hai comprato qualcosa per me
che hai smesso di andartene in giro
a sorridere,
che sei rimasta cristiana, che
aspetti natale,
che a natale piangerai perché non ci
sarò,
lo so che aspetti
che prepari l’albero, che aspetti
bambini
che
noi-----dal coito usciamo alla fine
dell’anno/
danzanti, meccanico giù dal treno,
non più umano con ‘sti pezzi,
giù dal treno/
è arrivata la nave, la possibilità
di vedere
(prendere) il marito, carica di
divise a stelle,
hai aspettato tant’anni, hai
lavorato, hai sofferto,
ieri sei rinata, hai fatto lo
shampoo,
hai dimenticato le sigarette,
non hai voluto saperne dell’offerta
di un bicchiere di vino
alla festa,
che dignità, correre e restare al
telaio penelope,
che forza -----
(16 dicembre ’72)