A
Bragalla Maruzia[i] trova i frizzi
cosa
le prude in questo bragard continuo
in
questo giorno di gala
in
cui si dà inizio al Calendario
andandoci
in calzebraghe,
è
là , allà che si va, a Bragalla,
per
il tiro a cinque, l’imbragallatura,
che
non è il tiro a quattro delle Daumont
come
questo potrebbe essere il tiro
a
cinque delle Brougham, o delle Brahall,
ma
è il luogo dove si imbraca
la
troia sibarita 5 alla volta,
dove
lei va a fare la Battaglia di Bragalla ,
che
a differenza della Battaglia dei Gesuiti
che
è cinque(dita) contro uno,
questa
alleca o adlecta una(troia) contro
cinque(cazzi)
per volta tanto che poi
le
venne il nome di Bragallata, per donna pubblica
Maruziola,
per mariola
Maruziana,
per zorziana
Bragalda,
per magalda
e
per questo giocare a mazzascudo o alla palla
fu
diffuso il gioco di Bragalla,
in
cui più uomini di Bragalla possiedono
sessualmente
a turno, duci, regi, patrizi,
uomini
di guerra ne fanno di Maruzia
imbragata
il bragallo per giocare tre ore
ai
billi et alla palla et anche a mazzasquido
come
Ainea a piuol pose Dido
giocano
questi vecchi porci a mazzascudo
e
per cominciare fanno al duro e molle.
Da
▌V.S.Gaudio | Bragalla ▌© 2009
[i]
Bisogna evidenziare il fatto che il tarocco 12, che attiene a “Marusalla”, che,
fatto della somma di Maruzia e Bragalla, denumerato con l’alfabeto dei Rosa
Croce, non è altro che la somma cabalistica di 129:1+2+9=12, è l’arcano che
indica la raccolta del seme gettato addosso e per terra o in culo; è la
manifestazione della libido che manca di un oggetto individuale, la oblatività
della lussuria che si fa “imbragallatura”, è il “mullar del poi”. Il 12 è il
fantasma erotico irrerpinibile che attiene al pensiero troppo sublime per poter
essere reso intelligibile; è nella tatrade comparativa in cui sopra c’è
l’arcano 11, la forza, il tarocco dell’azione e dell’atto, del mettersi in
mostra e della pratica operativa, che è il tarocco finale prodotto dal numero
onomastico dell’atrice: Maruzia, che fa 92, e il cognome A(…)s, che fa 51:
92+51=143-78=65, che è il Re di denari, ovvero 6+5=11. Inutile precisare che
nelle undici coppie di Wirth, il 12 è nella coppia XI, l’infinitismo sessuale
che viene reso fantasma irriducibile, oggetto a bragallato. L’imbragallata va, nelle vie Sephiroth, dallo
splendore(per il bagliore ainico) alla forza, da Hod a Gerurah: che è il
pilastro e quindi il meridiano che si connette in senso latitudinale al centro
della bellezza con la via Ayin, che è
virtù del tarocco XV, e del relativo gioco, quello del diavolo, che, nelle
carte Esseilla, è la “forza maggiore”; nei tarocchi del Mantenga, il XII è
Urania, la musa della cosmologia e
dell’uranismo. Marusalla è l’imbragalla,
la donna dell’”hang up”, in cui l’intimo viene alla luce, ecco il bagliore
ainico questo Heimlich illuminato e sospeso, a Bragalla, che ha dentro Bhray,
“splendere”,”illuminare”,”scintillare”; Brhat,
2alto”,”solido”; Bhram,”girare
intorno”, la circolarità anche di un luogo. Il senso ottuso di Maruzia o
Marusalla a Bragalla è il senso ottuso che giuoca a mutola e con il bagliore
ainico fa del gioco del diavolo la luce
incessante dell’indistruttibilità dell’Altro, illumina e spegne la fatalità
indistruttibile dell’Alterità. Che resiste a tutto, tanto che essendo così
radicale diventa introvabile e irriducibile, anche se la fatalità entropica
dell’oggetto a può ancora forzare
all’estraneità l’inintelligibilità dell’Altro passando al Meridiano anche in
altri luoghi ma con le valenze simboliche connesse all’oggetto a. La contiguità frattale di Maruzia e
Bragalla è una rifrazione del mondo, nel suo dettaglio, ad armi pari: lei, con
le calzebraghe, l’arnese e la bardatura della giumenta; il luogo, con l’arma
che bragalla. E’ la forma segreta dell’Altro che si è fatta forza dell’immagine
immobile, dove, a Bragalla, quando, allora, quel giorno, in cui il passaggio di
Maruzia al Meridiano 16°08’ è nel fotogramma “appicato” al culmine del gaudio,
della drammaticità.