Questa mammella, questa
pelle, questo
capezzolo, ese pezón,
il deittismo del capezzolo
il deittismo del capezzolo
è rinforzato dal mezzo
che lo trasmette: l’immagine del latte,
l’immagine è per natura deittica,
l’immagine è per natura deittica,
designa, non definisce,
non nutre;
c’è allora un residuo di
contingenza,
che può essere segnato a
dito o succhiato
il senso è in materia
non è in concetto
collocandosi tra la
pulsione orale e
il nome, pezón, mi preparò il
Ministero
dell’Interno dal futuro
questo capezzolo,
la forza della
materialità, la parrottologia
dello stato, e la mia
corporeità strappata
tra l’anamnesi di questa
mammella e
quella tagliata dell’altra
madre, verso
il referente, come
quando mi pubblicarono
un libro e attentarono
al mio Esserci, per
il fatto che l’editore
era il legno della croce
materiale, come se con
quel referente
la crudezza del mio nome
freudiano
debba essere contenuta
dal più piccolo
e la costrizione sia l’estinzione del
paradigma del nome, dal
giubilo all’
umiliazione, dall’effusione
al timore,
dal vanto e la lode alla
vergogna,
ma la cifra del
capezzolo è sempre
la cifra immediata del
desiderio,
ese pezón , esa mama, esa piel,
ese nombre, ese nombre
falso.
│! v.s.gaudio