Mi chiamo Gaudio.Come Freud▐ La prima lettera ad Aurélia Steiner

Aurélia Steiner de Goa: non è lei la destinataria della
prima lettera del poeta.
Mi chiamo Gaudio. Come Freud.
Jules Parrot
Sono un poeta, mi chiamo Gaudio. Come Freud. E tutto, se vai a vedere, è cominciato con la psicanalisi, non solo freudiana. E dal pappagallo e gli scalzacani, per via di Parrot e dei Parrotë: quello era speculare anche al medico francese della sifilide, Jules Parrot, e al cannone della guerra civile americana, il Parrott, e per i tre calibri ci si collegava alla quantificazione delle bisacce, la misura agraria palermitana, per via del mistero della farina di Salvatore Giuliano e del ciuccio con le tre bisacce; il cannone, nel dizionario militare, ha l’anima, della canna, che si chiama, è così, “minchia”, per cui ne venne fuori qualche gaudio per via della minchia dei Parrotë, visto che questo era il soprannome di mio nonno, quello che in Argentina, per alleggerire la satiriasi, si dice, e lo narrò lui stesso, pare che percorresse a dorso di mulo la Patagonia fino a Ushuaia, indubbiamente anche per questo, andandoci senza un mezzo di locomozione con le ruote, era stato soprannominato dai compatrioti di origine arbëresh “Parrotë”, ovvero: “Senza ruota”, nemmeno la bicicletta. Ma la minchia del Parrott è la sua anima, ed è anche quella dei Gaudio? E anche dei Freud? E Parrot, lo vuoi proprio sapere?  Freud andò a seguire le lezioni di Charcot alla Salpêtrière, e, quando Jules Parrot perse la moglie Rose Joubert, lo stesso cognome di quello che avrebbe dovuto essere il vero Napoleone della storia, se non fosse stato uccellato in Italia, da una palla…di cannone, ma non era, è evidente, un Parrott, Jules Parrot stava, vedovo, con i figli piccoli, dall’amico e collega Jean-Martin Charcot. La psicanalisi, la seduta, mia cara, se ci pensi un po’, è come una interazione col pappagallo, che serviva ai pazienti di Parrot, non solo per la sifilide, e non è strano che il pappagallo, codesto strumento per orinare, in argot, venga chiamato Jules, il nome usato da Parrot(all’anagrafe:Joseph-Marie Jules* Parrot) per firmare anche la dissertazione per vincere il concorso di aggregazione alla Facoltà di Medicina Legale alla Sorbonne, battendo, tra gli altri, anche lo stesso Jean-Martin Charcot, di quattro anni più grande. Freud fumava sigari; mio nonno Gaudio la pipa, che s’era portato dalla Patagonia. Mia nonna, infine, cara Aurélia, non posso non dirti questo: per via del nome e del cognome(Aurelia Petrone) è a te che mi ha portato: quando ti ho visto così ectomorfa e secca, non potevi che essere quasi come quella ragazza agli inizi del Novecento, l’ectomorfismo della pietra, e, per via dell’Aurelia, della strada che quelli con l’anima dei Parrotë non potranno che percorrere a piedi, da scalzacani, senza ruota e, quando ebbe inizio la leggenda, senza scarpe. L’anima del capostipite degli scalzacani, però che minchia! Vallo a dire a Freud e a Lacan…
*Curioso che in Italia, nelle Enciclopedie in uso e negli esemplari d’obbligo, venga nominato come: Marie-Jules Parrot. Tu pensa: il pappagallo di cui si diceva, qui, nella terra del pisciaturo, dovremmo chiamarlo il “Marie-Jules”, ovvero: il “Maria-Giulio”?
© David Dawson Lucian Freud, in bed with Kate Moss 
che, per quanto sia in linea con la morfologia di Aurélia Steiner
ancora non è stata resa figura del personaggio 
di V.S.Gaudio vs Marguerite Duras.

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