Gli ombrelli di Van Gogh là fuori all'Einaudi | Aida Maria Zoppetti & V.S. Gaudio

   Gli ombrelli di Van Gogh by Aida Maria Zoppetti ricreazione


Matisse, oh Ma Tisse, dai, un raggio d’ombrello che ti trafisse, e appena spunta bagnato fradicio quel tale signor Bandini, che l’abbiamo visto, non è Fernando Bandini, e pertanto nulla ha a che fare con Andrea Zanzotto, Cesare Ruffato, Luciano Troisio e anche Silvio Ramat e forse nemmeno con la Marsilio tutta dei De Michelis, dove, a un certo punto in quel di Torino, metti che fosse prima di mezzogiorno e non pioveva, o forse era già la controra: eravamo là fuori in via Biancamano tra le due porte dell’Einaudi, una di là del magazzino e l’altra con lo struzzo della casa editrice, e c’era anche Camillo Pennati e spuntò Nico Orengo e: oh, ebbè? Come va? Non piove mica , neh?Ci andresti alla Marsilio, a Venezia?O se no da Bertani, a Padova? E se avessi avuto un fratello come Van Gogh, avrei risposto a Nico: adesso chiedo a mon frère e dopo una notte stellata, ti faccio sapere: oh Matisse per via di questi ombrelli di Van Gogh io allora non ne avevo, e tu quell’oggi avresti fatto il compleanno per niente bagnata e quel Dademar che a mezzanotte ritrova la tua scarpetta e con quella in mano se ne va canterellando sotto la pioggia con un ombrello di quel Van Gogh, ma davvero pensavi di far la Cenerentola, dai con gli ombrelli 'i Vicìnz?! |V.S. Gaudio