^Il poeta dell’Ariete per analogia è il
levriere; la corsa e la preda, non so se lo scrisse Max Jacob o Conrad
Moricand. Fucinatore il poeta della prima decade, lo si chiamerà “palle
infuocate”, è feroce, arrivista, il riposo lo stanca, disprezza il dolore,
stimato e ricercato dai principi, anche Agnelli non solo alla Fondazione ma
anche alla Fiat, in direzione ai piani alti, aveva qualche poeta Ariete, molto
perspicace, molto penetrante. Il poeta Ariete della prima decade ha la voce
recisa e scandita.
Quello della seconda decade è più solitario,
invidioso che non ti dico, è aspro e divoratore. Vede la sagoma: e dice che è l’oggetto.
Prende la mira, e la manca, la sagoma: Max Jacob, o Conrad Moricand:”Tocca
difficilmente col dito”.
Il poeta Ariete che si fa eroe tattile
quando tocca tocca esemplari e teste
della Bilancia, ma anche con la schiena
delle Leonesse e le gambe delle Sagittario
perde spesso ...la testa, ma non le tocca
con un dito e allora...passa la mano, e passa
a Gemelli e Acquario, che a volte è una Capricorno
che quelli dell'Ariete, anche se fossero poeti della
parola innamorata, non li sopporta proprio e gli
dà una ginocchiata (il Capricorno è il segno
di Genova e del ginocchio) nella parte
dell'item cinestetico che l'Ariete usa ossessivamente
specialmente a Genova, Milano e Torino.
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V.S.Gaudio si chiese come facesse la mano
morta, allora: e venne fuori che usa l’item
dei fattori cinestetici: “toccare col pube”, ma essendo il segno della testa, V.S.
si chiedeva come facesse a toccare col pube la testa…Scrutatore di parole e
fatti altrui, qualcuno fa adesso quello che una volta si faceva per “Novella
2000”ed “Eva Express”: l’articolista del gossip che si sviluppa dalla
didascalia a una fotografia. Indagatore e inquisitore. Architetta frodi e
tranelli.
Quello della terza decade, è un poeta dall’umore
molto vagabondo. Ha idee fisse. Ossessivo. Monomaniaco che se non la smette
demente si fa. Quello della seconda, per vivere, fa qualcosa in carcere o in ospedale; quello della terza fa il flâneur e comincia con l'Erasmus e finisce che bazzica tra istituti italiani di cultura all'estero e altre consorterie per l'esportazione e l'importazione anche di cedro, aglio e corniola. E pepe.