Più
tardi, pensò la poetessa del Toro, che manco a farlo apposta si chiamava Tory,
mi farò la banana.
E
nascose lo strano frutto oblungo, e non tondeggiante, con buccia gialla, in un
cassetto di un mobile in bagno.
Poi,
lo dimenticò.
Ora,
bisogna sapere che nessuno a casa della poetessa del Toro, una famiglia tutta
pie donne [ gli uomini
di casa, se mai c’erano stati, o erano fuggiti all’estero o, quantomeno, si
erano nascosti in un paese amministrato dagli italo albanesi in Calabria, o
erano dispersi in Russia o, se erano tornati, erano emigrati per via di tutte
quelle pie donne, chi in Sicilia, chi a Torino o a Pinerolo se non a Torre
Pellice ] che,
appunto, formavano il “nessuno a casa della poetessa” aveva mai visto una
banana.
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Era la banana di Maria Sharapova? |
Un
giorno, una delle sorelle, se non la madre stessa di Tory, apre il cassetto e
trova lo strano oggetto oblungo fallico e giallo. Allibita, non riesce nemmeno
a indicarlo, e, insieme alle altre pie donne altrettanto allibite, esclama
esterrefatta: “E che cos’è questo coso lungo quanto un piede 45 e giallo?”.
Era
la banana di Maria Sharapova? No. Perché è dell’Ariete.E non è nemmeno poetessa.
Era
la banana di Tory, la poetessa del Toro.