c Il gatto magnifico e
la treccia fino al mare
La guerra, la testa ne è piena,
il fracasso, i muri, la foresta
non si respira se fermi lo sguardo
e i figli che piangono nelle mie mani
nell’orecchio i cannoni della contraerea
e la geografia del mondo dal ponte
del diavolo fino al mare
per sterminare il male, la coppia
e il mondo, il cielo nero,
keq, il male,
comincia qui
dove siamo venute a far
crescere figli e far crescere
purk, derri, biri, purc e figli
le figlie sono bìla, la figlicella
fa bìlez, che si legge con la "s"
della casa che lei fa germogliare
le figlie sono bìla, la figlicella
fa bìlez, che si legge con la "s"
della casa che lei fa germogliare
e la treccia, dicevamo: grëshet,
la crocchia dei capelli che adesso
da quel ponte del diavolo è lunga
la crocchia dei capelli che adesso
da quel ponte del diavolo è lunga
fino a qui alle barche di Aino
la treccia c’è, i vàrk non ci
sono più, la bàrk era la pancia
e il ventre, il ponte urë
‘u diavulë un po’ dérk, purk,
e un po’ dreq, u drit che fa
lo sciocco e il gesuita,
e mercoledì un po’ di grano
mentàna(1) o mistac(2)
o mìsh (3) e míz (4) e mën(5)
màç(6) o màçe èger (7) madheshtòrë(8)
grande, magnifico e maestoso
makár me ragù(9) e me të patate(10)!
(1)
Una
varietà di grano tenero.
(2) Leggi: "mistàz". Dolce
di miele ricoperto di glassa.
(3)
Carne,
polpa.
(4) Leggi: "mis". Mosca;
anche: formica delle querce.
(5) La ë è muta. Gelso.
(6) Leggi: "mac". La "c" di cena. Gatto.
(7) Leggi: "mac eghèr". Gatto
selvatico.
(8) Leggi: "madesctòr". Grandioso,
imponente, magnifico.
(9)
Magari
a ragù.
(10)
Con
le patate.
Luftë e Ḉifti. La
guerra a Civita c Poesia di M.V. Diodato ⁞ raccolta negli anni
Settanta e trascritta da Marisa Aino e V.S. Gaudio