La faraona, la cicogna e il poeta della Bilancia.d
Più tardi, pensò il poeta della Bilancia, mi farò una faraona arrosto. E nascose la faraona nel
pollaio, tra 12 galline e 1 gallo.
Ora, dovete
sapere che la faraona, insieme all’oca, la colomba, l’anatra, la gallina, è
compresa tra i bipedi afferenti alla Bilancia.
Però, a casa del
poeta, che non era sita nel Pantano di Villapiana, nessuno aveva mai visto una
faraona, nemmeno in Egitto. Invece, c’era un poeta nel Pantano di Villapiana,
che non era Bilancia, però aveva il meridiano equinoziale, tirato su
addirittura da Giove e Nettuno, che sono vettori dell’Heimlich anche nel
pollaio, per cui la faraona, nel pollaio che tenevano i parenti del poeta
saraceno, non c’era mai stata, a differenza delle oche e delle anatre, e anche
della cicogna, ma il poeta, ogni volta che sentiva cantare il gallo, quindi
ogni ora del giorno, a partire dalle due di notte, non faceva che pensare alle
faraone che, quando era a Cervia, non si sa chi teneva in soffitta sul suo
appartamento nella centralissima via Mazzini. La faraona non fa coccodè come la
gallina, però come sente chicchirichì si sente come Lol V. Stein in Normandia,
che, a pensarci bene, non si capisce perché la Duras non l’abbia fatta andare
qualche volta a Vichy o a Sant'Arcangelo. Non fosse altro per il cognome Aletti. Certe volte
succede che ci sia questa sorta di migrazione dei volatili domestici: se in un
determinato habitat anagrafico c’è un gallo e quindi, è ovvio, gallina,
cicogna, anatra, non puoi non pensare che a un certo punto, anche perché quando
trascrivono le parole e i nomi, essendo poco alfabetizzati, sbagliano ed esce
il plurale, il maschile, il femminile, la specificazione così come se niente
fosse. E allora dal Gallo ad Aletti, che se sta qui il Gallo e a Vichy sta l’altro(=Gallo),
anche l’altro(=Aletti), a partire dalla fine degli anni settanta, deve avere addirittura
un immobile anche qui dove il poeta saraceno veniva defraudato e tenuto in
esilio.
Insomma,
torniamo alla faraona del poeta della Bilancia. Un giorno la cognata va nel
pollaio e comincia a contare: e contava 11 galline, 1 gallo e 1 elemento
estraneo, che non era né della Savoia, per via delle galline, e nemmeno dello
stretto, per via della Virgo Fidelis e della cicogna.
Apriti cielo. Si
mette a starnazzare che non ti dico. Accorre il cognato, un altro elemento
estraneo ma a suo dire era un arbëresh che veniva da Milano, tanto per dire,
che era stato messo nel pollaio e, costernato, comincia a fare il verso del
gallo. La cognata si riprende ma è sempre allibita e chiede alle galline: “E
questo stronzo che cos'è?”
E la faraona,
che ha l’innata tristezza ma anche il senso della realtà delle cose delle
poetesse della seconda decade della Bilancia, e sopporta grandi delusioni
affettive con duttilità ed eleganza: “ Di certo non è della Bilancia. Ma vuoi
vedere che se mette il pio cilindro alla cicogna questa le fa certificare all’ufficio
anagrafe della diocesi suffraganea una colomba o una cammella se non una cinciallegra un po’
vigogna della Bilancia?”
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