che ha quattro colonne di fango y un huracán
de negras palomas e poi New York geme
sulle immense scale e c’è gente che vacilla
insonne appena uscita da un naufragio di sangue
il sole c’è qui a nord-ovest
per i bianchi cani spelacchiati stesi
al crocicchio col casello ferroviario
dall’altra parte dei punti cardinali
e lupi e rospi cantano nel deserto
degli stagni, o nei buchi d’acqua
e di fango prima o poi ci saranno
ventri del demonio, tori, sacerdoti
idioti e cherubini di piuma,
nel vento uccelli coperti di cenere
boschi pieni di fumo, rumori di pietra
e treni inesistenti, piccole cornacchie
con la torbida febbre di palude