Luciano Troisio ░ Aerogramma da Goa al Poeta V.S. Gaudio: "Quella dozzina di testicoli imperanti" nella poesia in Italia
Vasco da Gama 9-1- 87 Carissimo Gaudio |
Carissimo Gaudio,
appena ricevuto l’involucro ho avuto una
crisi isterica, mi sono rotolato per terra
una ventina di minuti. Le ancelle erano molto preoccupate e non sapevano
cosa fare. Cercarono di telefonare a Ruffato, che è anche medico. Nessuna
risposta. Finalmente mi passò tutto e, asciugatami la schiena dalla lacca,
telefonai io a Ruffato. Il maggiordomo rispose che il poeta era da più di un’ora
seduto, con lo sguardo fisso, e che non voleva essere disturbato.
Carissimo Gaudio, fuori dallo scherzo, va
benissimo l’analisi che fai. Io ti sono ancor più riconoscente per via del “supplemento”
che mi hai inviato. Il giorno stesso che
l’ha letto, la mia morosa mi ha lasciato.(Bada: non dico che sia una cosa
negativa). Va benissimo, perch' è un modo provocatorio di dire le cose e di
opporsi a quella dozzina di testicoli imperanti. Ma come faranno a pensare di
tenersi tutto per loro all’infinito.
Il rilievo da fare secondo me è questo: non
si può fare un’operazione del genere dedicando poche righe a ogni poeta. L’analisi
deve essere più spirituale, più articolata, altrimenti diventa pericolosa e
fuorviante. A me per esempio dai solo dell’isterico e dell’ambulante. Non
basta. Tu dirai ma è solo una provocazione e la rivista poi non ha spazio. D’accordo,
però quest’originale operazione perde molto se non è fatta con la completezza
necessaria. Parliamone. E Astra? Perché non mi fai l’oroscopo? Quanto costa? E
tu cosa fai? Io ho un sacco di grane, di dispiaceri. Però forse questo è l’anno
buono. Scrivimi. Ciao
Luciano