Benito Sablone e l'archetipo dell'alto/basso ⁞


Dentro la disperata impresa
Benito Sablone
Dentro la disperata impresa
IL POETA E IL GRAFOLOGO
Ragusa 1984: pagina 90
a fianco acquerello di Torres La Torre del 78

Dentro la disperata impresa,
bruco nelle mie stesse trame,
non spero – o spero – di ritornare
nel mio cuore d’un tempo
quando nell’acqua
ogni forza cercava la sua forma.
Non spero – o spero
di rifarmi spazio
delle colline e dei cieli
in un avvento sconosciuto.
Non credo – o credo
che basti una lentiggine
o un fiato
a consumare l’ansia
su una terra divisa,
su una divisa interrata.

Immagini riflesse
fuggono la storia delle cose certe;
nel baleno
                 un’alba asciuga il grido.
La salvezza
venga dopo di me.
Il servo stanco, dorme.
                                Benito Sablone

La grafia di Sablone è anche compresa
nello schema dell'Intensità grassa
a pagina 7 dell'Introduzione di V.S. Gaudio
Sablone nello schema della Continuità
a pagina 10 dell'Introduzione alla Grafopoetica
di V.S. Gaudio
!“La componente disuguale di Occhipinti, Giunta, Doplicher, Tognelli e Sablone è come se fosse un metaplasmo che agisce a livello di contenuto: l’archetipo dell’alto/basso comporta, come schema verbale, il salire/cadere. Riferendoci a Sablone, compreso anche tra i poeti con grafia legata, non si può che restare di stucco notando come la sensibilità, connessa ai tratti disuguali, faccia venire la pelle d’oca alla struttura analitica della sua poesia”.

V.S. Gaudio, Introduzione alla Grafopoetica, in Il Poeta e il Grafologo, Ragusa 1984: pagina 13.